I fiumi italiani nella crisi idrica globale. Nel reportage di Focus.it, una scheda dedicata al fiume Oliva
Incuria, degrado, criminalità, indifferenza: il nostro viaggio nell'Italia contaminata continua con lo stesso ritornello. In questa seconda parte ecco sette storie fluviali, selezionate tra tante non perché peggiori di altre, ma perché rappresentative di ciò che accade al patrimonio idrico italiano quasi in ogni luogo del Paese (Giorgio Zerbinati, 25 novembre 2010).
(AGENPARL) – Roma, 29 nov - Si continua a morire in Calabria. In particolare, la conclusione dell’indagine intorno al fiume Oliva ha portato in evidenza la presenza di fanghi industriali e forti presenze di cesio 137, berillio, cobalto, rame, stagno, mercurio, zinco, antimonio, cadmio e altri radionuclidi di uso medicinale e industriale fortemente nocivi per la salute di chi è esposto a contatto. La denuncia arriva da Roberto Occhiuto dell’Udc che in un’interrogazione rivolta al Ministro dell’Ambiente, ricorda come la Calabria sia al centro di vicende illecite, tra cui quella delle navi dei veleni, che sta mettendo a serio rischio la salute pubbliche.
RispondiEliminaNei comuni limitrofi al fiume Oliva nel cosentino tirrenico, si è registrata una fortissima incidenza di patologie maligne che certificano un eccesso statisticamente significativo di mortalità rispetto al restante territorio e della regione Calabria in generale. Il deputato dell’Udc chiede quindi al Ministro come intenda verificare l’effettivo stato stato della situazione e della problematica, monitorando la bonifica dell’area interessata e scongiurando gravi ripercussioni sulla stato di salute dei cittadini.