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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

U Mariciellu e l'influenza della malaria ad Ajello e Terrati

I lunghi giorni di quarantena che stiamo vivendo, ci ricordano attraverso le pagine di storia che trattano del nostro paese, eventi che hanno segnato fortemente la popolazione di Aiello e dei paesi vicini, come per esempio la malaria. Segue un brano in cui si descrive la situazione dello stagno Turbole o della morte; ed uno studio di Filippo Solimena pubblicato nel 1907. La copia ci è stata fornita da Francesco Mazzotta che ringraziamo. Qui altri link utili: http://aiellocalabro.blogspot.com/2019/01/lo-stagno-turbole-o-della-morte-se-ne.html http://aiellocalabro.blogspot.com/2013/08/storia-locale-lo-stagno-turbole-di.html Relazione dell'Ingegnere Capo del Genio Civile datata 21 aprile 1863 Il Lago di Aiello è un profondo fosso lungo metri 384 e largo metri 186, esistente nella parte a mezzogiorno del Monte Careto, alimentato quotidianamente dal Fiume Oliva e dalla simultanea concorrenza dei Torrenti Valle Oscura e Maiuzzi in tempo di alluvione. La formaz

Epidemie, Processioni di Penitenza e il Nostro San Geniale Patrono di Aiello

Nel momento in cui siamo interessati dalla diffusione del real patogeno agente, altrimenti detto #coronavirus, ci piace proporvi dei brani tratti da: S. Geniale Martire Patrono di Aiello nella Diocesi di Tropea secondo la Storia e la Tradizione , Scipione Solimena, Palmi 1902.  Buona lettura “Inoltre, essendo il nostro Aiello colpito dal morbo flusso di sangue, che tanta strage faceva di ogni ceto di persone, si andò con la solita processione di penitenza al Convento, e si calò il Santo nella Chiesa Matrice; ed appena il nostro S. Protettore entrò nella città, quelli che si trovavano quasi destituiti di sensi cominciarono a respirare; e durante gli otto giorni della dimora del Santo nella Chiesa Matrice, il malore si estinse, tutti ritornarono alla primitiva salute, e nessuno più ne morì. Di ciò ne fanno chiara testimonianza D. Giacomo Viola primo Parroco della Chiesa Madre, uomo di somma probità, di specchiata vita e di età avanzata, ed altri venerandi vecchi, perché accad

L’ Otto Marzo 2020. Un componimento di Franco Pedatella

Immagine tratta da Wikipedia di Franco Pedatella Il letto tuo cospargere di odori vorrei, che vengon dal giardin fiorito ove le ninfe per i loro amori allevan fiori con l’ alito lor lieto. Di questi un mazzo in mano a te vo’ porre, qual segno di un amor che non ha fini, come a Signora che sta ritta in torre suo cavalier che s’ opra a ch’ ei s’inchini. E voce vien da quel giardin fiorito: “Sian maledetti braccio, lingua e mano di chi violenta anima e schiarito viso di donna e a lui spirar sia vano quand’ osa alzar la mano o la parola per compier atti a danno di una donna! Pari diritti e dignità le dona natura e legge che il delitto doma”. Questi pensieri in sogno mi han dettato le ninfe, del giardino protettrici, per l’Otto Marzo, a voi, donne, dicato, che all’uomo pari in sorte e ispiratrici siete del bello e a lui dispensatrici dei bei momenti e puri della vita. Era v’è guida, Venere beatrice, vi affianca Atena saggia e d’ arti ornata. Per questo

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