Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2020

In morte del professor Francesco Volpe. Il ricordo in versi di Franco Pedatella

In morte del professor Francesco Volpe. Cleto ha perduto illustre letterato, storico esperto, uomo di cultura, che di Calabria, Meridione e d’altro aspetti interessanti ha colto a fondo. Voce tonante, musicale accento, abile parlatore, suonatore al pianoforte, melodico usignolo: tal fu Francesco Volpe tra gli amici. Che dirà mai il professore Masi, che teco condivise gli anni belli di studi ed esperienze solidali per cui vi si vedeva sempre insieme? E quei, che tra i Latini Padri e Greci te declamare udìano i versi propri con metrica cadenza e competenza di lessico e d’accento, che diranno? Lassù t’aspetta, o Cicco, il tuo Luigi, la cara Lina tua, fedele sposa, e il fido tuo Luigi Pellegrini, che a te compagno fu in terrena pugna per attuar la fede socialista. Ti precedette un poco nel tuo viaggio Geniale Longo, che ti fu compagno, al fianco l’un dell’altro qual fratelli, in coraggiose lotte socialiste. Avrebbe ei volentieri per più tempo atteso il v

San Geniale 2020. La Santa Messa dedicata al Patrono di Aiello Calabro in diretta social domenica 3 maggio

VIDEO PARTY S. MESSA DI SAN GENIALE IN DIRETTA DA AIELLO CALABRO San Geniale 2020. Domenica 3 maggio la S. Messa in diretta Facebook alle ore 10.00, celebrata dal parroco Sac. Jean Paul Mavungu (profilo https://www.facebook.com/jeanpaul.mavungu.3572 ). Nella foto (inviataci dal parroco), l'altare di S. Maria Maggiore in Aiello Calabro con la statua del Santo Protettore.  Viva San Geniale! Vedi anche:  https://www.facebook.com/brunopino66/posts/10223449025923664

Per il 1° Maggio 2020, una poesia che Franco Pedatella dedica ai lavoratori, ai compagni ed a tutti gli uomini

di Franco Pedatella Questo Coronavirus il lavoro minaccia a noi che di lavor viviamo; peggiore è del del più crudo sfruttatore che ha tolto sempre il pane quotidiano. Perciò, benché ci tenga sparpagliati, in casa chiusi o in posti di lavoro ben distanziati e quasi imprigionati, oggi, che è la Festa del Lavoro, noi ci sentiamo come sempre uniti per la comune causa di giustizia, che ha visto nelle piazze affratellati uomini e donne in duolo ed in mestizia. Ci sono al fianco medici e infermieri, militari e comuni cittadini fattisi combattenti audaci e fieri in questa lotta che non ha confini. Anche i padroni son chiamati a fare la loro parte in modo solidale e almeno questa volta rinunciare al rio guadagno subdolo e sleale; e forse dovrà l’uomo ripensare nel mondo il ruolo suo di onnipotente e in umiltà cessar di dominare sulla natura, credendosi onnisciente. Se insieme la battaglia vinceremo, domani costruiremo un