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"Ecco il nostro Protettore!". Rievocazione storica della Consegna delle Sacre Reliquie di San Geniale Patrono di Aiello Calabro



“Ecco il nostro Protettore!”. Rievocazione storica della Consegna delle Sacre Reliquie di San Geniale, Patrono di Aiello Calabro (Cs). Domenica 10 novembre 2024, dalle ore 15 (appuntamento presso la Porta Soprana, spazio antistante la Biblioteca Comunale).

Iniziativa del Comune di Aiello Calabro con la direzione artistica Gianfrancesco Solferino. Collaborano le associazioni del territorio.

Il culto di San Geniale, Patrono di Aiello Calabro, ebbe origine nel 1667 allorquando giunsero da Roma le sue Reliquie per concessione del papa Alessaandro VII. Il “corpo santo”, estratto dalle Catacombe di San Lorenzo, fu donato all’Universitas ayellese dal cardinale Alderano Cybo Malaspina, fratello di Alberico II, serenissimo Duca di Ayello.
La manifestazione rievocherà questo storico avvenimento con la partecipazione della famiglia feudale, del clero, dei nobili e del popolo in abito seicenteschi, che sfileranno in corte per le vie medievali della Città insieme agli sbandieratori e ai musici di Bisignano.
Al termine, stand gastronomici e musica popolare allieteranno la festa.

La storia in breve di San Geniale
Il 26 luglio del 1667 ha segnato in maniera indelebile la storia dell’antica cittadina: quel giorno, provenienti da Roma, poi in nave da Napoli sino al porto di Amantea, le Reliquie di San Geniale giungono ad Ajello. Finalmente, il desiderio degli ajellesi di avere un corpo santo da venerare e dal quale farsi proteggere da carestie e terremoti, viene esaudito. È il periodo della controriforma in cui la chiesa, per riaffermare e rinsaldare la fede, la centralità vaticana e le proprie radici storiche, riscopre il Paleocristianesimo, facendo irradiare in tutto il mondo cattolico le ossa e il sangue dei primi martiri.
I resti mortali di Geniale, ragazzo di circa 14 anni morto sotto Diocleziano nel III secolo d.C., erano stati estratti dalle Catacombe di S. Lorenzo, per ordine di Papa Alessandro VII, il 4 di maggio del 1656 e consegnati in custodia al cardinale Alderano Cybo (fratello di Alberico II, duca del feudo calabrese), sino a quando non vengono concessi alla “terra di Aiello”, dove arrivano appunto il 26 luglio del 1667.
Come riporta un atto notarile di Giovanni Angelo Inserra, quel giorno, il sindaco di Ajello Giuseppe Malta esibisce alla popolazione convenuta l’istrumento in pergamena, datato 10 giugno 1656, riguardante la concessione delle reliquie di San Geniale martire al Monastero dei Padri Zoccolanti di Santa Maria delle Grazie, affinché venga conservato a futura memoria.
Di particolare suggestione, la vicenda dell’arrivo della cassa ad Amantea, secondo la narrazione di un vecchio manoscritto di Gaetano Maruca del 1763, poi ripreso da Scipione Solimena nel libro sul martire del 1902. La cassa con le reliquie, una volta sulla spiaggia, è oggetto di contesa tra alcuni amanteani che vogliono appropriarsene, ed una donna aiellese di nome Tarquinia Ferrise: la cassa, durante il tentativo dei primi di sollevarla, diviene tanto pesante che solo Tarquinia riesce a prendere e portare dentro le mura del ducato.
L’anno successivo, è il 6 maggio 1668, San Geniale viene ufficialmente proclamato patrono della cittadina dal delegato del vescovo di Tropea, diocesi di cui Ajello faceva parte. (bp)

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