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La campana caduta di S. Giuliano ad Aiello. Intervento del sindaco Lepore e la replica dell’opposizione

La campana caduta della chiesa di S. Giuliano ad Aiello, il 18 novembre 2022 - Foto di Aurelio Sicoli

 

Nota del Sindaco Luca Lepore sulla caduta della campana della chiesa di S. Giuliano
La caduta della Campana della Chiesa di San Giuliano è un colpo al cuore per tutti gli aiellesi e non.
Da tempo come Amministrazione comunale unitamente al parroco, che ringrazio per l'interlocuzione continua e costante, stiamo sollecitando la curia ad intervenire sul patrimonio religioso in stato di difficoltà.
Nello scorso mese di giugno avevamo avviato una proficua interlocuzione con S. E. Monsignor Nolè il quale aveva preso a cuore Aiello e manifestato la volontà di intraprendere un percorso di recupero delle nostre Chiese.
Purtroppo la sua prematura scomparsa ha rallentato questo percorso.
Alla luce di quanto accaduto ho prontamente chiesto incontro all'amministratore apostolico e al tecnico della curia al fine di rappresentargli nuovamente l'urgenza di avviare interventi sulle Chiese pericolanti.
Come tutti sanno il patrimonio religioso è di competenza della curia ed è questa che deve porre in essere attività volte alla sua conservazione.
Senza sostegni il comune con risorse proprie non può affrontare il recupero delle Chiese in quanto queste richiedono risorse notevoli che i bilanci dei piccoli enti come il nostro non possiedono, anche se nel 2006 la Chiesa di San Giuliano con risorse comunali fu oggetto di lavori di messa in sicurezza della copertura.
Abbiamo inserito il recupero della Chiesa di San Giuliano (previa autorizzazione della Curia) in un progetto a valere sul bando borghi attraverso una convenzione con la curia e siamo in attesa di esito da parte del ministero in ordine all'ammissione a finanziamento.
La Chiesa della Madonna delle Grazie, unica Chiesa di proprietà e competenza del Comune, sarà oggetto grazie ad un importante finanziamento ministeriale (1 milione di euro) di messa in sicurezza e restauro. 
L'iter è in corso e a breve si procederà con la pubblicazione dell'avviso di manifestazione di interesse per affidamento lavori.
Questo costituisce un risultato importante, con dispiacere mi tocca però constatare che la minoranza non ha accolto tale risultato con lo stesso clamore della caduta della campana, chiaro tentativo di far emergere solo gli aspetti negativi depotenziando quelli positivi che chi amministra con fatica cerca di conseguire a vantaggio della comunità.
Sollevare polemiche e attribuire colpe in ordine allo stato delle nostre Chiese, con il solo tentativo di emergere, non giova a nessuno tanto meno ad esse.
Leggo di anni di inerzia dell'amministrazione nei confronti del patrimonio religioso, anni in cui chi oggi scrive questo era parte del gruppo di maggioranza e da nessun atto si evince che siano mai state sollevate proposte in ordine allo stato delle Chiese.
Essere comunità significa non puntare il dito ma individuare soluzioni.
Le nostre Chiese costituiscono una ricchezza enorme che rappresenta l'identità della nostra comunità.
Il nostro obiettivo è recuperarle e non lasceremo niente di intentato per raggiungerlo.
Per amore di chiarezza
Il Sindaco 
Luca Lepore
La replica della consigliera di opposizione Fenice Bossio
Il Sindaco chiarisce elementi che nessuno ha mai messo in discussione:
l’opposizione ha, infatti, citato nella sua nota i finanziamenti intercettati dal Comune ma, come sicuramente Lui sa, c’è differenza tra manutenzione ordinaria e restauri conservativi, tantè che ammette Lui stesso che l’ultimo intervento dell’amministrazione (quindi non della curia) sulla Chiesa di San Giuliano, risale al 2006 per la messa in sicurezza della copertura.
Plauso all’amministrazione del 2006 che ha avuto la sensibilità di intervenire.
Lo stesso non si può dire per chi lo ha preceduto e susseguito.
Dice bene il Sindaco Lepore, che nel periodo di maggioranza che abbiamo condiviso, NESSUNA proposta del gruppo di maggioranza ha riguardato le Chiese.
Ma dimentica che proprio quel gruppo rappresenta il passato e l’attuale assetto amministrativo per cui non ci sono scuse al mancato intervento ordinario che manca da oltre 30 anni e che l’opposizione lamenta e chiede a gran voce.
Il Sindaco vuole un applauso per i finanziamenti?
Avrebbe avuto l’applauso se avesse impegnato parte del bilancio comunale per intervenire nelle urgenze che riguardano il nostro patrimonio religioso.
Si sarebbe evitata la caduta della Campana? Non lo sappiamo ma certo non ci sarebbe ora la discussione sulla RESPONSABILITA’ DELL’INCURIA che c’è stata.
E se affermare che negli anni nulla o quasi è stato fatto, viene letto come un puntare il dito contro, allora è bene che il Sindaco abbia contezza che non è un dito, ma sono mille dita: le dita di TUTTA una comunità alla quale non interessa chi ha fatto le proposte e quando, se il finanziamento è arrivato o ha fatto sosta nella stazione dei desideri, ma vede solo che una Campana storica è caduta perché NESSUNO si è preoccupato di verificarne lo stato di conservazione.
Quindi l’amministrazione sapeva o no che la Chiesa presentava seri problemi da anni?
Basta con il pensare che la minoranza, quando si esprime punta il dito!
Noi rappresentiamo la comunità esattamente come la maggioranza.
Unica differenza è che voi amministrate perché il popolo sovrano ha scelto e quindi avete l’onere e l’onore di risolvere i problemi perché ne avete gli strumenti!
L’opposizione si limita al ruolo che la legge gli compete.
Abbiamo espresso sentimenti condivisi dalla comunità intera e li ribadiamo con forza perché vedere un pezzo di storia frantumarsi a terra fa male!
E fa male perché lo stato delle Nostre Chiese è ben conosciuto da chi amministra ora come 30 anni fa!
Nel passato...

Il Quotidiano della Calabria 27 gennaio 2011, pag. 34

Fonte Blog Aiello Calabro
AIELLO CALABRO – «Da oltre cinquanta anni, non ostante le pubbliche richieste, le petizioni rivolte a tutti i nostri parlamentari, la vecchia Chiesa di San Giuliano, che racchiude fra le sue mura piccoli tesori d’arte, non ha mai potuto avere un aiuto anche di modeste proporzioni per la esecuzione dei lavori di restauro più urgenti». Così scriveva il cronista in un articolo pubblicato il 30 gennaio 1955 su Cronaca di Calabria, in cui si annunciava, descrivendo lo stato precario del luogo di culto, l’intervento dell’On. Galati che aveva fatto assegnare un “cospicuo sussidio di circa cinque milioni” ad un progetto elaborato dal Genio Civile.
Dopo quei lavori degli anni ’50, la chiesa non ebbe però altri interventi di conservazione. Tanto che negli anni è andata progressivamente rovinandosi. A parte un intervento di qualche anno fa del comune che fece ripristinare la copertura, san Giuliano da tanti, troppi anni, versa davvero in brutte condizioni. E meriterebbe, per suo il valore storico e artistico, un necessario finanziamento da parte delle istituzioni competenti.
La chiesa, del periodo gotico-aragonese, venne costruita sotto i Siscar, feudatari dello stato aiellese. Al suo interno, vi sono le cappelle del SS. Rosario, una volta sede dell’omonima confraternita; e della Madonna del Carmine, ancora più interessante dal punto di vista artistico. Presenta un arco in arenaria scolpito in doppio ordine con lesene jonico-composite e lesene a grottesche muliebri. Un’opera che assomiglia molto – come fa notare lo storico dell’arte G. Solferino - a brani architettonici del Convento francescano degli Osservanti, a cui lavorò, per committenza dei Cybo, l’equipe dello scultore Barbalonga, che ad Aiello si stabilì e dove aprì una scuola di scalpellini.
Intanto, l’attenzione per lo stato precario della chiesa, è tenuta alta sul web. Grazie alle numerose segnalazioni, su iniziativa del Blog di Aiello Calabro e dintorni, San Giuliano si è piazzata al 31° posto nella classifica regionale nell’ambito del censimento 2010 FAI "I Luoghi del Cuore", i cui risultati (ben 464.649 segnalazioni ricevute) sono stati resi noti qualche giorno fa. 

Commenti

  1. Per chi suona la campana
    di Tonino Simone (dal suo profilo Fb)

    Leggendo alcuni post, ed osservando alcune immagini su facebook, apprendo che la antica e pregevole campana di San Giuliano è sciaguratamente e miseramente caduta. Sicché, la campana, in quanto antico simbolo religioso di annunciazione , non può più suonare né a morto , né per lieti eventi. Permettetemi di dire , a proposito, che Il titolo di questo artico, l”ho preso in prestito dall’opera più famosa di Emingway , perché è un titolo che racchiude in sé, tutto il dramma concettuale di questo evento che si è verificato a San Giuliano , Un evento che in qualche modo, si aspettava in virtù di una atavica ed inopportuna incuria, tanto storica quanto culturale , che ha per protagonisti sia la Curia e le sue istituzioni ecclesiastiche che, l’Amministrazione comunale. Chiarisco al Sindaco di Aiello che, entrambe queste istituzioni, sui beni ecclesiastici , in virtù dei patti concordatari del 1929 e del 1984 e successivi decreti attuativi, per quanto hanno dei poteri giuridici separati, entrambi hanno comunque un dovere morale etico e religioso di conservarne l’integrità fisica, funzionale e della sicurezza sismica. L’alibi giustificativo appalesato dal sindaco nel suo post non regge perché si circostanzia come il classico specchietto per le allodole, Specchietto che riflette , miseramente, una pessima immagine del disinteresse pratico e culturale verso i beni artistici e religiosi presenti sul territorio e nega, altresì, i suoi autonomi poteri di intervenire, qualora si circostanziano pericoli per la sicurezza collettiva. Questo, al pari di ogni altra situazione di pericoli anche di atra natura. Quasi a voler manifestare la condivisione di una famosa e vergognosa frase detta da un ministro dell’economia di uno dei tanti governi Berlusconi, secondo cui “con la cultura non si mangia. ed il paese ha bisogno di ben altro.
    Inoltre, piaccia o meno , la pubblica amministrazione e chi governa la città, in termini di tutela dei beni artistici, non ha affatto gli stessi obblighi e gli stessi doveri dell’opposizione. Chi amministra, devendo assicurare in primis la sicurezza sismica dei beni, ha il potere giuridico di intervenire , in primis, attraverso accordi convenzionali stipulati con la Curia ed , in via eccezionale, anche di imperio. Mentre, l’opposizione, invece ed al massimo , quella di proporre soluzioni a vantaggio del loro corretto uso e della tempestiva manutenzione. Sicché, mi pare di capire che, dopo le ultime elezioni amministrative , il tempo delle recite a soggetto non affascina ed entusiasma più nessuno. Così come mi pare fuori luogo condividere post dove il senso non supera quello “così è (se vi pare) di pirandelliana memoria.

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