AIELLO CALABRO – La
celebrazione come ex voto della festa in onore di San Geniale
Martire, patrono della cittadina dal 1668, si lega al terremoto del 5
febbraio 1783. Fu un terremoto terribile per la Calabria meridionale
e per Messina. Danni immensi, e decine di migliaia di morti in tutta
la Calabria. Una catastrofe che però lambisce appena Aiello e i
paesi vicini. Secondo il Vivenzio, come riporta Rocco Liberti nel
volume “Storia dello Stato di Aiello in Calabria”, le case
crollate del paese furono appena 22, e molte le lesionate. Ci furono
danni notevoli al campanile della chiesa matrice, ma si ebbe soltanto
un morto: Giuseppe Parise, castellano del tempo.
«Fu al 5 di febbraio del
predetto anno 1783 – scrive il parroco Scipione Solimena nel
volumetto sul Martire, pubblicato a Palmi nel 1902 – che in segno
di ringraziamento qui si fece pubblica processione di penitenza, la
quale si ripete annualmente nel medesimo giorno. In quella
circostanza – continua Solimena – il Sindaco di Aiello, in nome
del Comune, contrasse con pubblico istromento, oggi irreperibile,
l'obbligo di sostenere le spese occorrenti alla festa e di offrire in
tale giorno un grosso cero al Protettore».
Da decenni, però, la
tradizionale giornata votiva, che si innesta su un precedente ex
voto del 1623 consacrato all’Immacolata, è ridotta alle sole
funzioni religiose: il novenario che si tiene dal 27 gennaio sino
alla data della ricorrenza, e le S. Messe del 5 febbraio. Nemmeno la
processione che percorreva le viuzze di Aiello, con le statue di San
Geniale, insieme a quelle dell'Immacolata Concezione, e di S. Antonio
da Padova, si tiene più da decenni.
Il culto di San Geniale –
la cui festa solenne, oltre a questa votiva di febbraio, si tiene la
prima domenica di maggio - nasce con l'arrivo della cassetta con le
ossa, ed un’ampolla di sangue del giovane martire morto nel III
secolo sotto Diocleziano. Le Reliquie, conservate nella catacombe di
S. Lorenzo in Roma, e che ora trovano alloggio ai piedi del
settecentesco busto reliquiario, vennero donate alla universitas
aiellese per intercessione del cardinale Cybo.
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