AIELLO
CALABRO – Quest'anno, per il carnevale, si torna un po' alle
tradizioni dimenticate. Si torna a fare “a farza 'e Carnelevaru”,
che i partecipanti portavano per le campagne aiellesi, casa per casa,
“in cambio” di un bicchiere di vino, soppressate o salsicce,
pezze di formaggio e uova. Il gruppo era composto da diversi
personaggi che andavano in giro in fila uno dietro l'altro. Capofila
era Pulicinella. «Il suo compito, una volta che il gruppo arrivava
nelle vicinanze dell’abitato – spiega Bruno Chiarello, che ha
riproposto questa farsa di una volta -, era di staccarsi e correre,
facendo suonare i campanacci che aveva legati alla cintura, fino ad
arrivare in una casa e tentare di entrarvi per infilzare “cullu
spitu” (punteruolo di ferro a forma di spada) la soppressata che di
solito era appesa all’entrata, e ritornare, contento di aver
trovato la porta aperta, al gruppo più volte, finché tutti non
fossero arrivati». Poi, venivano Carnevale, il secondo della fila.
Seguivano due gendarmi vestiti in divisa che fingevano di arrestare
Pulicinella e Carnevale per gli scherzi che compivano. E poi la
coppia di sposi, tallonata dal prete e dal sagrestano; una signorina
ed un giovanotto che dovevano invitare a ballare le persone che
incontravano; una donna incinta che aveva il compito di fingere di
avere le doglie; il vecchio e la vecchia, che arrivavano ultimi e
raccoglievano fasci di legna che trovavano nelle vicinanze
dell’abitazione per portarli al focolare, dove finivano per cadere;
quindi il dottore che li visitava insieme con l’infermiera; e
quindi, il “porta sacco” che ammassava le offerte di cibo, e il
suonatore di organetto. Alla fine del giro, si chiudeva la giornata
con una grande tavolata, festeggiando fino a notte inoltrata.
Una “farza” che –
spiega Gisa Guidoccio presidente della “Compagnia Teatrale Aiellese
che ha scritto le parole del valzer di presentazione - altro non è
che la «rievocazione delle fasi della vita in chiave carnascialesca.
Il matrimonio (zitu e zita), il parto (fimmina prena), la giovinezza
(giovanotto e signorina), il tramonto (u viecchjiu e la vecchjia),
insieme agli imprevisti della vita (Carnevale e Pulicinella arrestati
dai carabinieri)».
La rappresentazione si
terrà sabato 6 febbraio, itinerante per le campagne, dal mattino; e
replicherà domenica 7 in piazza Plebiscito, dalle 16 in poi.
Il programma del Carnevale Aiellese - curato da ProLoco, Anspi,
Compagnia teatrale aiellese e Centro Anziani Fscj, e patrocinato dal
Comune - prevede altri momenti ludici. Oltre alla tombolata di
giovedì grasso, per anziani e bambini, domenica, a partire dalla 15,
ci sarà la consueta sfilata di carri con la partecipazione delle
scuole materne, elementari e medie. Per martedì grasso, invece,
buffet di Carnevale in piazza S. Maria e sfilata di maschere, con
premiazione finale.
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