Amantea e la Lotta alla mafia. Insieme si vince-insieme si perde. La risposta della società civile agli ultimi attentati
Quando succedono fatti criminali
deprecare e condannare serve ben poco se la comunità ed i singoli non si
interrogano sul “che fare?” e non attivano itinerari virtuosi finalizzati a
delegittimare e vincere la pedagogia mafiosa che avvelena tanti giovani ma
anche spezzoni di società civile e dei pubblici poteri.
Ad Amantea la criminalità
organizzata non demorde quantunque Forze dell’ordine e Magistratura qualche
anno fa abbiano inferto un colpo durissimo alla sua struttura di grado elevato
ed intermedio. Dopo l’operazione Nepetia,
i cui itinerari processuali non si sono ancora completamente conclusi, la città
è sembrata risollevata, quasi si sentisse liberata da una cappa di piombo,
fatta di paura e di connivenze, che avvolgeva la sua vita economica, sociale e
di relazione.
Alcuni episodi successivi però,
uno dei quali verificatosi qualche
giorno fa e che ha causato il ferimento di un giovane ad opera di un gruppo di
fuoco che ha agito in pieno giorno e nel centro della città, fanno ritenere che
Amantea è ancora infettata dalla malavita organizzata e che la sua liberazione
resta una speranza più che una nuova
condizione reale.
Noi crediamo che la città non sa
(o non vuole) interrogarsi collettivamente sui mali che la imprigionano da
tanto tempo condizionando negativamente la vita di tutti i suoi cittadini. Né
le famiglie si rendono conto che da certi mali della società ci si libera
collettivamente o non ci si libera mai; e che solo un impegno coordinato e ben
pensato può evitare pericolose derive giovanili delle quali nessuna famiglia
può credersi immune.
Gli operatori economici della
città, in parte vittime di questa economia drogata da mafia nella quale
operano, sembrano incapaci di reagire preferendo risposte individuali al
problema che così diventa sempre più difficile da risolvere.
Le istituzioni scolastiche, al di
là di qualche sporadica iniziativa pur degna di nota, non operano in modo
coordinato con il resto della società civile e delle istituzioni, all’interno
di un progetto di educazione antimafia pensato e realizzato insieme.
L’amministrazione comunale,
coinvolta suo malgrado in alcune delle vicende che hanno segnato la storia
recente della città, non ha saputo ricostruire la solidarietà e la fiducia
nelle trame della società civile dove tante associazioni di volontariato, di
categoria e sindacali operano con encomiabile spirito di servizio.
Le nostre associazioni, che
operano in diversi settori che
interessano l’intera società civile non solo amanteana, nell’ambito di un
maggiore e diverso impegno che l’intera comunità civica deve assumere,
ritengono quantomeno opportuna la formazione di un coordinamento permanente tra tutte le associazioni di volontariato
operanti in città ed interessate a dare un proprio contributo alla lotta alla
mafia ed alla malavita organizzata. Non si tratta di distogliere l’attività di
ognuna dal settore specifico di competenza ma di fare anche qualcosa di più
insieme ad altri, per affrontare uno snodo importante della vivibilità
democratica della città quale è la lotta alla criminalità organizzata, la
difesa della legalità, la libertà di tutti, il futuro dei giovani.
Rivolgiamo perciò un appello a
tutte le Associazioni operanti sul territorio cittadino per una mobilitazione continua
sul problema della criminalità organizzata, chiedendo il loro assenso o
dissenso alla proposta. All’amministrazione comunale chiediamo di
ripensare gli obblighi ed i doveri
istituzionali cui è chiamata, unitamente alle istituzioni scolastiche ed alle
forze economiche operanti in città. La guerra contro la mafia si vince insieme
o si perde insieme.
Amantea, 26/06/2012
Comitato Civico “Natale De Grazia”
CGIL Amantea
Auser Amantea
Lega SPI Amantea
Movimento Agende Rosse Calabria
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