L'attentato a Progetto Sud di don Giacomo Panizza. Il messaggio di Alfonso Lorelli del Comitato De Grazia di Amantea
di Alfonso Lorelli - Comitato Civico Natale De Grazia Amantea.
"La mia, la nostra solidarietà, è fin
troppo scontata, quanto lo è la nostra rabbiosa impotenza immediata; ma come
Giacomo ci ha sempre detto, il miglior modo di dire è il fare; contrastare la
mafia ed i mafiosi con l'agire quotidiano, con l'impegno comunitario e comune
nel rifiutare relazioni, amicizie, sorrisi e strette di mano con coloro che
sappiamo essere mafiosi, nella nostra città, nel nostro quartiere, nella nostra
strada: Bere il caffè insieme al mafioso, offrirglielo o farselo offrire,
magari per timore o per non volersi "scoprire", comprare nel suo
negozio, chiedergli o accettarne il voto, bere nel suo bar, usare le sue ruspe ed
il suo cemento, significa legitimarne il potere, farlo sentire onnipotente,
convincerlo che tutti stanno ai suoi piedi e che lui tutto può fare contro la
legge, significa aiutarlo a reclutare il suo esercito di disperati... combattere
la mafia significa essere di esempio ai giovani, aiutarli a fare battaglie
positive partendo dai bisogni di ognuno. Combattere la mafia significa
innanzitutto combatterla dentro di noi, nella nostra mente, nei nostri
atteggiamenti, nelle nostre relazioni sociali, nel nostro esserci, qui ed ora,
in ogni istante della nostra vita... la mafia si combatte con i fatti più che
con le parole: Solo quando i Giacomo Panizza saranno migliaia e migliaia la
mafia sarà sconfitta".
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