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Cosenza. Rinnovo patenti speciali. Iter complesso per ultraottantenni e disabili

Il Quotidiano del 25.11.2011, pag. 30
COSENZA – Iter complesso e difficoltoso quello che over 80enni e disabili devono compiere, tra le maglie della amministrazione pubblica, per rinnovare la patente di guida, in scadenza ogni due anni.
A segnalare quello che sembra un contorto meccanismo burocratico è Guido Muto, segretario provinciale Unasca (Unione nazionale autoscuole studi consulenza automobilistica)  e titolare di agenzia, che ci ha spiegato cosa prevedono le norme ministeriali vigenti per ottenere il rilascio o il rinnovo del documento.
Si parte dalla prenotazione presso la Commissione medica, che per Cosenza e provincia ha sede in via degli Abruzzi. Qui servirà il certificato anamnestico del medico di famiglia che ha validità 90 giorni, e sperare che la convocazione venga fissata entro i tre mesi. Nel frattempo, se il soggetto è già titolare di patente, e vuole avere il permesso di guidare oltre la scadenza del documento, dovrà recarsi alla Motorizzazione civile, e richiedere un permesso di guida provvisorio – che si può rilasciare per una sola volta – con validità  sino al giorno della prenotazione.
Inizia poi l’iter per acquisire, in struttura pubblica o privata accreditata, le certificazioni medico-specialistiche inerenti eventuali patologie. Espletati tutti gli altri adempimenti, arriva finalmente l’esame in Commissione, secondo gli orari previsti, mattutini o pomeridiani, per il rinnovo della agognata patente.
In questa sede però – evidenzia il segretario provinciale Unasca –, come se non bastassero già i vari passaggi, all’interessato ritenuto abile, non gli verrà rilasciato subito il certificato. Dovrà invece attendere qualche altro giorno, e ritornare per il ritiro della documentazione, possibile solo tre volte a settimana, i pomeriggi di lunedì, martedì e giovedì, per un’ora, dalle 16 alle 17. Senza, nel frattempo, avere la possibilità di guidare.
Difficoltà e traversie, insomma, che potrebbero, probabilmente, con un po’ di buona volontà, essere attenuate. Dallo stesso Muto arriva un suggerimento. «Perché gli accertamenti necessari, per snellire e non creare allungamenti inutili di tempi a ultraottantenni e disabili, non si fanno nell’ambito della stessa Commissione, prevedendo la presenza in loco degli specialisti necessari, nella fattispecie, un geriatra e un oculista?».

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