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Un ricordo del filologo calabrese Costantino Arlìa, a 109 anni dalla morte avvenuta a Firenze il 18 febbraio 1915

 

Per questo anniversario della morte di Costantino Arlìa, ed in attesa del bicentenario della nascita (con questo post proponiamo le celebrazioni del 2028), avvenuta ad Aiello il 23 agosto 1828, vogliamo proporvi brani da “La fabula del pistello da l’agliata” tratta da una antica stampa e “La quistione d’amore“, testo inedito del XV secolo che il linguista e accademico della Crusca calabrese pubblica a Bologna nel 1878.

1. Io non posso narrar la mia sciagura,
che son per gioco alla fortuna dato:
però vengo a contarvi una ventura,
la qual sol’ ebbi da poi che son nato;
habenchè la mia sorte adversa et dura
fruirla lungo tempo me ha vetato;
anzi pur tolta per più mia disgratia,
com’ advien a chi il ciel non presta gratia.

2. Guidato da lo adverso mio destino,
con van’ pensier’ sotto vana speranza,
soletto un giorno mi posi in camino
deliberato de provar se stanza
se retrovava paese o confino,
che de fortuna non fusse in possanza;
essa, ver me crudel quanto è possibile,
desidrar mi facea quel che è impossibile.

Per maggiori dettagli su Costantino Arlìa, si può consultare il profilo biografico pubblicato sul Dizionario biografico della Calabria curato da ICSAIC.

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