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Alla memoria di Tonnuzzo Capparelli

Alla memoria di Tonnuzzo Capparelli
poesia di Franco Pedatella


Giunge da Roma triste una notizia: 
Tonnuzzo Capparelli è deceduto.
Non v’è ad Aiello pietra del selciato
che non ne pianga l’indole scherzosa. 

Bontà di cuore, animo gentile, 
all’altrui duolo partecipazione, 
forte sentir legami parentali,
spirito d’amicizia a tutti volto.

Lo stil di vita han fatto queste doti
di un uomo sempre pronto al bel sorriso
e l’arte del cucir poi l’ha foggiato
a fare il sarto nella sua bottega,

ereditando l’arte di famiglia,
da piú generazioni tramandata,
che ha portato tanti Capparelli
ad essere maestri del cucito.

Vienmi in aiuto, o Musa, a consegnare
ai posteri il ritratto di quest’uomo
che, qui in paese amato, è poi partito
quando a colpirci venne emigrazione!

Era un  paese, il nostro, di artigiani,
professionisti d’ogni specie e grado.
Coltivavan la terra i contadini 
con competenza e questa frutti sani

e gustosi per la tavola rendeva.
Poi vennero i prodotti a inferior costo. 
Il capitale vinse sul lavoro
ed ebbe inizio l’esodo di massa.

Si spensero le vie, non piú stridore
di sega né un martello batter ferro
o suola o legno s’odon e il silenzio
ogni segnàl di vita involge in spire.

Cosí se n’ va Tonnuzzo Capparelli,
dal pianto dei suoi cari accompagnato,
dei compaesani  che lo conobber lieto,
dal canto degli oranti consolato. 

Con lui scompare un pezzo di paese,
un’ala del motór che lo moveva,
della comunità il segno vivo,
che oprava e producéa gioiosa e sana.

Ma l’eco di sua  voce ancor sentiamo,
quando è l’estate in piazza lo vediamo,
le sue parole ci son familiari,
l’abbraccio col sorriso a noi rimane.


Aiello Calabro, 31 gennaio 2023

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