AMANTEA
– Continua in Corte d'Assise a Cosenza la parte del processo Valle
Oliva dedicata alle testimonianze della difesa.
Dopo
la fase in cui si sono avvicendati i testi convocati dall'accusa,
rappresentata in aula alternativamente dalle pm Sonia Nuzzo e Maria
Camodeca, dalla udienza di marzo scorso è iniziato l'ascolto dei
testi della difesa.
In
aula, ieri mattina, davanti ai giudici, quattro le persone chiamate a
rispondere alle domande dell'avvocato Carratelli che sta cercando di
escludere qualsiasi coinvolgimento del suo assistito - l'imprenditore Coccimiglio di Amantea accusato dalla procura di Paola di disastro ambientale - con
l'inquinamento riscontrato nella vallata a seguito di analisi e caratterizzazioni sovrintese da Ispra
e Arpacal.
Il
maresciallo Alfio Calì, comandante della stazione Carabinieri di
Aiello Calabro, tra il 1997 ed il 2002, ha riferito di non aver
accertato nei confronti della ditta Coccimiglio, nell'arco della sua
permanenza ad Aiello, alcuna attività irregolare, quali trasporto o
smaltimento illecito di rifiuti. Né notato mezzi meccanici lungo
l'alveo fluviale. In altre occasioni, ha aggiunto Calì, è capitato
di ritrovare, a seguito di segnalazioni, rifiuti abbandonati lungo
l'Oliva, come ingombranti, gomme d'auto, bidoni vuoti, e rifiuti
urbani.
Sulle
attività di ripascimento della spiaggia amanteana, oggetto
dell'interrogatorio della difesa, si è soffermato Pietro La Vergata,
tecnico del comune di Amantea che ha diretto i lavori tra il 2004 ed
il 2007. I prelievi del materiale, che serviva a ripristinare la
linea costiera interessata dall'erosione, furono eseguiti dalla ditta
Coccimiglio per conto di una impresa appaltatrice di Napoli.
Materiale proveniente dagli alvei del fiume Colongi per 120 mila
metri cubi, e di Valle del Signore, affluente dell'Oliva, per 14 mila
metri cubi su 22 mila autorizzati. In nessuno dei casi, ha affermato
il geometra comunale, le analisi chimiche e batteriologiche eseguite
preventivamente, hanno evidenziato contaminazioni.
Altra
questione di approfondimento ha riguardato la briglia e l'avambriglia
sull'Oliva, che dalle cronache delle indagini condotte dalla procura
di Paola abbiamo appreso essere custodi di una sorta di sarcofago con
metalli pesanti e mercurio. Il geometra Giancarlo Granata, all'epoca
responsabile del Genio civile. Granata, durante l'esecuzione degli
interventi avvenuti a metà degli anni '80, affidati con somma
urgenza a Coccimiglio dallo stesso Genio civile, ha assicurato di non
aver constatato, nel suo compito di controllo, nessuna difformità
nei lavori.
Infine,
sul banco dei testi si è seduto Eugenio Perri, già responsabile del
settore urbanistico dell'ufficio tecnico del comune di Amantea, dal
1983 al 2008, che ha informato la corte sulle modalità di
smaltimento dei rifiuti solidi urbani della città, prima conferiti
alla discarica di Grassullo e in seguito in una buca nell'alveo del
fiume Oliva, in comune di Aiello Calabro, effettuata da Coccimiglio
su regolare incarico del comune di Amantea. Buca dove il comune di
Amantea (dovrebbero essere gli inizi degli anni '80), ha sversato i
rifiuti urbani prodotti. Perri ha anche descritto la situazione di
inquinamento del fiume, più a valle, nel comune di Amantea, spesso
meta di sopralluoghi dell'ufficio tecnico insieme ai vigili urbani,
dove si buttava di tutto e di più (ha elencato oltre a rsu, anche
lavatrici, gomme, ed eternit). Un fenomeno, ha detto, che non si è
potuto arginare.
Prossima udienza il 6 giugno,
durante la quale saranno chiamati a deporre Spinelli, Vitolo ed
altri. È intenzione della Corte d'Assise, come ha ribadito il
presidente Garofalo, prima della pausa estiva, ascoltare tutti i
testi che la difesa ha indicato. Restano fissate, inoltre, le udienze
del 21 giugno e 4 luglio.
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