AIELLO CALABRO – Era
stato annunciato agli inizi di aprile come imminente con una
ordinanza sindacale. Un servizio di raccolta differenziata “porta a
porta”, in via sperimentale sino alla fine dell'anno, affidato alla
Presila Cosentina, con l'utilizzazione del personale dell'Ente e
degli automezzi comunali. Per quanto riguarda le molte contrade, il
conferimento previsto doveva avvenire presso “eco punti” non
raggiungibili dal sistema di raccolta.
Ma calendario alla mano,
siamo a fine anno, e a distanza di otto mesi dalla decisione adottata
dall'amministrazione comunale aiellese, la RD non è partita, e non è
stata nemmeno avviata una opportuna campagna di comunicazione e
sensibilizzazione della cittadinanza. L'unica novità, per ora, è un
impegno spesa per l'acquisto di mastelli, buste e quanto necessario.
È comprensibile che vi
possano essere difficoltà organizzative, poiché il territorio
comunale è molto ampio – circa 39 km quadrati -, con molte
frazioni distanti dal centro abitato principale. Ma allora perché –
il confronto è d'obbligo – un comune come Lago, territorio grande
come quello aiellese, pure con tante frazioni, ha deciso l'avvio del
servizio e fatto partire concretamente la raccolta differenziata a
metà luglio? Addirittura, in questi mesi, Lago ha raggiunto – sono
dati forniti dal comune – una percentuale di RD che si aggira
intorno all'80%, dati sorprendenti, che andrebbero anche studiati.
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