LAGO
– Dura presa di posizione del Pd locale sulla questione dell'atto
ingiuntivo che la regione Calabria ha inviato al Comune per il
recupero di 160 mila euro serviti per la progettazione della
discarica di Giani.
L’Amministrazione
Cupelli, a gennaio 2014 – a seguito delle proteste di cittadini,
comitati, associazioni ambientaliste e dei comuni limitrofi, oltre
allo stesso Pd di Lago – chiese alla regione Calabria una proroga
di sei mesi per la realizzazione della discarica per rifiuti speciali
non pericolosi, e nell'estate successiva, la rimodulazione del
progetto in impianto di compostaggio e centro di smistamento
per la raccolta differenziata.
«Nei
fatti – ricorda il circolo Pd -, il Dipartimento della Regione
Calabria nel luglio 2014 (Amministrazione centro-destra) non
autorizzava alcuna variante, ma diffidava il Comune di Lago a
procedere secondo quanto sancito dalla convenzione a suo tempo
stipulata, pena la revoca del finanziamento e la restituzione della
somma di € 160.000,00 anticipata per la progettazione».
«Alla
luce di ciò, il PD di Lago – è scritto nel manifesto diffuso nei
giorni scorsi - si chiede come mai si sia potuti arrivare all'attuale
situazione e perché l'Amministrazione non abbia dato risposte alle
comunicazioni pervenute nei mesi precedenti l'atto ingiuntivo,
presentando a tempo debito le relative controdeduzioni. Perché,
inoltre, è stata ignorata la comunicazione di revoca del
finanziamento arrivata nel dicembre 2014 senza preoccuparsi
minimamente di quello che da lì a poco si sarebbe puntualmente
verificato?».
Il circolo dei Democratici
evidenzia, inoltre, «un'inadempienza gravissima ed irreparabile che
espone a gravi rischi finanziari l'Ente comunale (già in dissesto)
e l'intera cittadinanza, compromettendo ulteriormente la già
precaria erogazione dei servizi. Motivo che ha spinto la stessa
Amministrazione Comunale di Lago ad appellarsi in via eccezionale, al
Presidente della Repubblica».
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