LAGO – Quale sarà la
variante al progetto della discarica di Giani, se un sito di stoccaggio e
recupero materiali come ha ipotizzato il sindaco Cupelli, oppure un sito di
compostaggio, e se tali alternative saranno avallate o meno in sede di
conferenza stato-regioni, preposta alla rimodulazione degli accordi di
programma quadro (APQ), dai quali proviene il cospicuo finanziamento di 5
milioni e mezzo di euro, si saprà solo dopo le elezioni amministrative del
prossimo maggio. La proroga richiesta dal comune di Lago alla regione Calabria
del 22 gennaio scorso è servita proprio per rinviare la risoluzione del
problema che sarà tra i primi punti da affrontare dalla nuova amministrazione
locale. Unitamente ed in stretta collaborazione – si auspica - alla
cittadinanza del paese e del comprensorio tutto, visto che si tratta di tutela
della salute pubblica e di salubrità dell’ambiente.
Il consiglio aperto,
tenutosi a Lago, richiesto dall’opposizione consiliare di centro sinistra, è
servito dunque per un ulteriore confronto tra i diversi orientamenti, che segue
alle assemblee e alle iniziative dei comitati civici e ai pronunciamenti delle
assisi civiche dei comuni del circondario, schierati per il no alla discarica.
Sia il capogruppo di
opposizione Muto che ha aperto gli interventi, che il collega Aldo Barone hanno
ribadito la propria contrarietà al progetto, già peraltro espressa, come ha
ricordato lo stesso Barone, nella seduta di consiglio del 10 maggio 2010. Muto,
inoltre, si è detto favorevole solo ad impianti alternativi non inquinanti.
Da parte del primo
cittadino Cupelli, che ha espresso la preferenza dell’amministrazione per un
impianto di stoccaggio e recupero di rifiuti, con discarica di servizio
destinata ad accogliere il 20 25% dell’indifferenziato, è arrivato anche
l’annuncio che da aprile, massimo metà del mese, partirà la raccolta
differenziata.
Tra dubbi e proposte
avanzate nel corso della discussione, da registrare la richiesta del comitato
spontaneo #nodiscaricagiani, di modifica della clausola contenuta nel progetto
in cui si contemplata la possibilità, in caso di emergenze, di conferire in
discarica il tal quale.
Riserve più o meno
marcate, sull’attuale piano regionale dei rifiuti, in evidente crisi, sono
venute da più parti.
L’appello finale al
consiglio e alla comunità, condiviso dall’uditorio, è arrivato da Francesco
Saccomanno del forum ambientalista Calabria il quale, accennando alla gestione
dissennata dei rifiuti in Calabria, ha esortato la comunità a perseguire il
bene collettivo, e a diventare comune virtuoso, come hanno già fatto altre
cittadine calabresi come, ad esempio, Saracena o Marzi.
L'Audio della seduta
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