Il respiro del mare. Premiato Sergio Ruggiero, secondo classificato al premio letterario Tulliola di Formia
Si è svolta presso il
castello Miramare di Formia, la cerimonia di premiazione della XXI edizione del
Premio letterario internazionale Renato Filippelli, organizzata
dall’Associazione culturale Tulliola di Formia, che quest’anno ha ricevuto, da parte
del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, una medaglia per alti
meriti culturali. Il romanzo “Il respiro del mare” dell’amanteano Sergio
Ruggiero, edito da Franco Mannarino, si è classificato secondo per la sezione
narrativa edita, tra più di mille opere in concorso.
IL RESPIRO DEL MARE
Se
sullo sfondo narrativo incombe la guerra straziante tra cristiani e mussulmani
o l’incubo delle continue scorribande dei saraceni lungo le coste della città
marinara di Amantea o di quelle tirreniche tra XV-XVI SEC., il romanzo di
Sergio Ruggiero, Il respiro del mare, edito da Mannarino, Brescia, si connota
per l’intrigo delle vicende individuali e collettive e, in particolare, per la
riuscita dipintura psicologica delle figure femminili. In una terra intrisa di
sangue, con il respiro cupo di angosce e sofferenze secolari, segnata da odi
religiosi e da passioni violente e inestinguibili, l’Autore fa vibrare due
grandi affetti: l’amore e l’amicizia. Il primo, tra due poveri giovani,
Mariella e Sbardo, che dopo mirabolanti peripezie coroneranno la loro sacra
unione; il secondo, tra il coraggioso Petrilishca e Sbardo, fin da ragazzi
schierati in opposte bande che si fronteggiano a colpi di sassaiole e di
randellate, per poi ritrovarsi e aiutarsi l’un l’altro fino all’estremo
sacrificio dell’uno a salvezza dell’altro. Sulle vicende di questi protagonisti
s’intrecciano, su piani diversi, le varie storie dei fatti d’arme e si dipana
l’ordito stesso della trama. Tuttavia, nello scorrere veloce delle pagine, il
romanzo si fa coinvolgente, oltre che per il prorompente e a volte fascinoso
linguaggio nella rappresentazione di miti e favolose leggende, anche per le
coraggiose incursioni nelle tradizioni popolari rievocate, in più punti, con il
dialetto. Anzi, sarebbe venuta meno quella speciale patina di autenticità
narrativa che il romanzo gelosamente custodisce, qualora l’Autore ne avesse
sottratto la sapida sapienza degli stacchi lessicali con abili intarsiature,
ora in di un latino chiesastico – adattissimo per la creazione di densa
atmosfera di denuncia di sette e di stregoneria, in uno scenario sacrale e
orripilante, ora di formulari o conversari vernacolari studiati con cura
dall’Autore, tanto che Egli stesso si premura, nella pagina dei ringraziamenti,
di ricordare gli studiosi e gli amici le cui fonti gli hanno permesso spunti e
riferimenti preziosi per la tessitura del suo testo. In più, se la battaglia di
Lepanto è il momento di snodo tra le due parti del romanzo, è anche vero che
essa è l’occasione per l’Autore per ritagliarsi il suo cantuccio per denunciare
– per voce dei suoi personaggi - l’iniquità bestiale della guerra, che per
alcuni è mezzo di gloria per il blasone della casata, per altri è la condizione
di un riscatto sociale e civile, per molti è la presa d’atto – ex post – che
quel conflitto ha creato, nello stesso tempo, inutile violenza e nuovi e
irriducibili rancori. Quindi, questo romanzo - Il respiro del mare - che ci
consegna paesaggi di rara bellezza, con la fragranza delle onde tirreniche
meridionali, ci riconsegna un mondo sì primitivo, ma con eroi piccoli e grandi
di un’epica virilità, di indomito coraggio e contrassegnati da un innato
spirito di dominio e di rivolta. L’Autore è ben consapevole di possedere
strumenti narrativi ben collaudati con lungo e appassionato esercizio di
lettura, ma è anche fornito di una robusta capacità inventiva e costruttiva,
che gli garantiscono di graduare l’incalzare degli avvenimenti, senza stancare
né l’occhio del lettore né perderne la complice simpatia per l’attesa della
chiusura della trama.
(Michele Graziosetto –
giuria premio internazionale Tulliola – FORMIA))
“Il respiro del mare”
(Mannarino editore Brescia);
• premiato a Lucca
quale finalista (quarto ex equo) al Concorso internazionale “Giovane Holden” di
Viareggo 2012;
• premiato
dall’Associazione culturale “Sifeum” di Castrovillari 2012;
• premiato da Pro Loco
e Amministrazione comunale di Bovalino 2012;
• premiato (secondo
classificato) alla XXI Edizione del Premio Internazionale Tulliola 2012 – 2013
di Formia.
• Finalista al Premio
Letterario Nazionale "Un libro amico per l'inverno", Rende (finale
aprile 2013).
Vedi anche post precedente QUI.
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Sergio Ruggiero sta conseguendo parecchi riconoscimeti e raggiungendo diversi traguardi che già premiano il suo impegno di scrittore e ne faranno certamente un Autore tra i più letti ed apprezzati. Ovviamente non è questo che interessa ad un autore, ma lo aiuta a diffondere il suo messaggio, che è poi il fine fondamentale dell'arte. Franco Pedatella
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