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Lago. Cittadini agitati per i "pozzi neri"

Il Quotidiano
del 14 aprile 2012
LAGO – Anche a Lago c’è preoccupazione per la questione dello smaltimento dei reflui dei “pozzi neri” a dispersione. Per la maggior parte dei casi, infatti, le costruzioni rurali, spesso risalenti a decine di anni fa, non dispongono di pozzi a tenuta stagna, o di pozzi a tecnologia Imhoff, ma più semplicemente di “pozzi neri” a dispersione, che per la legge vigente (il D. legislativo 152 del 2006 e succ. mod.) inquinano e quindi vanno sostituiti.
A Lago, i cittadini interessati, secondo una stima approssimativa, sono all’incirca 250, per un territorio di circa 50 km quadrati. Alcuni dei quali hanno chiesto informazioni sul da farsi al consigliere di opposizione Giocondo Muto, che già in passato era intervenuto sulla vicenda delle tariffe per la depurazione delle acque reflue, incluse nelle bollette inviate dal comune, che una sentenza della Corte Costituzionale aveva dichiarate illegittime. In quell'occasione, sulla base della sentenza, Muto aveva sollecitato il rimborso per coloro i quali non usufruivano del servizio, in quanto le loro utenze non erano collegate alla rete.

Ora, la situazione da affrontare non è semplice, e sarebbe opportuno, come chiede Muto, affrontare insieme alle autorità comunali il problema della depurazione nelle campagne – comune un po’ a tutta la regione - e trovare soluzioni condivise. Altrimenti, il rischio che si corre, dice Muto, è che le campagne già abbandonate, si spopolino ancora di più. Se è necessario per la tutela ambientale eliminare ogni forma di inquinamento, è anche vero però che mettersi in regola comporta un esborso di denaro non indifferente, non solo per gli impianti, ma in seguito per lo smaltimento periodico tramite auto spurgo, o per le analisi delle acque. Specialmente se gli interessati sono anziani, che magari vivono per lo più di pensioni minime o che sono disoccupati.
Secondo il consigliere del Pd, un primo passo che il comune dovrebbe fare, ribadito più volte in sede di consiglio comunale, è quello di iniziare a realizzare dove possibile, per esempio nei piccolo centri rurali con almeno 10 o 15 costruzioni, le reti fognanti.

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