Dal "Comitato Cleto Bene Comune" riceviamo e pubblichiamo
CLETO - Interessante,
approfondita e quanto mai partecipata la discussione tenutasi a Cleto nel corso
dell’iniziativa, promossa dal comitato Difendiamo il paesaggio - Cleto bene
comune, dal titolo “Centri storici minori, un patrimonio da tutelare e
valorizzare”.
Un confronto a 360
gradi tra cittadini, rappresentanti di associazioni locali ed esponenti di
associazioni nazionali, operatori turistici e soggetti istituzionali in cui si
è notata l’assenza del sindaco e degli assessori cletesi.
L’argomento centrale,
affrontato da diverse angolazioni, è stato il progetto complessivo dall’amministrazione
locale di realizzare espropri ed opere finalizzate a costruire una pista di
collegamento carrabile ad anello tra il centro storico ed il castello mettendo
a rischio, in tal modo, il valore storico, architettonico e paesaggistico di
tutto il borgo storicamente definito la Rocca di Pietramala.
Sin dall’introduzione
dei lavori, con gli interventi di Franco Roppo Valente e di Ivan Arella, rappresentanti
del vasto gruppo di giovani e cittadini locali impegnati nella difesa dei beni
comuni, si è manifestata la volontà costruttiva di discutere con competenza e
professionalità sui due interventi progettuali, peraltro illustrati
dettagliatamente ai presenti con delle chiare immagini video-proiettate, che
l’amministrazione locale intende realizzare.
Di cui, a loro avviso,
il primo, di miglioramento della strada esistente e già finanziato, da
sostenere se opportunamente modificato in modo da cancellare gli interventi
invasivi e quelli propedeutici all’altro, rispettare il contesto architettonico
e storico e favorire il recupero del valore dei luoghi della memoria del borgo,
ed il secondo, sebbene non ancora esecutivo, di costruzione ex-novo di un
impattante raccordo ad anello, da rigettare in toto in quanto andrebbe a
violare e deturpare in modo impattante tutta la Rocca di Pietramala.
A questo proposito, dalla
lettura in sala di una lettera pubblica sottoscritta da circa cento cittadini
di origine cletese, fuori per lavoro ma che ritornano spesso nel paese, è
emersa la viva preoccupazione per quanto sta avvenendo e la chiara e ferma
volontà di adoperarsi attivamente per proteggere la bellezza del piccolo centro
del Savuto.
Francesco Saccomanno,
del coordinamento nazionale del Forum Ambientalista, ha poi sostenuto la
necessità di impegnarsi per ricostituire il senso di appartenenza alle
comunità, rimettendo al centro i beni comuni materiali ed immateriali, per allargare
la conoscenza di questi progetti, con processi di partecipazione attiva dei cittadini
e con la sensibilizzazione di studiosi ed appassionati che hanno manifestato
l’attaccamento al borgo.
Antonio Nicoletti,
della segreteria nazionale di Legambiente, rappresentando lì attività che la
storica associazione ambientalista sostiene a livello nazionale sulla
promozione del turismo verde, ha
manifestato la piena disponibilità di far diventare quella di Cleto una
questione nazionale, sia per discutere con gli amministratori delle diverse
idee progettuali che per opporsi a scempi e devastazioni.
Mimmo Talarico,
consigliere regionale di Idv, ha fatto
il punto sulle politiche ambientali della regione Calabria, denunciandone
l’inefficacia ed in alcuni casi la pericolosità, dichiarandosi impegnato, in
prima persona e per il ruolo istituzionale che riveste, per impedire che opere
realizzate per il perseguimento degli interessi di pochi possano apportare dei
danni non solo ai cittadini locali ma all’intera comunità calabrese.
Il dibattito si è
arricchito poi con gli interventi di Gianfranco Posa, del Comitato Natale de
Grazia di Amantea, che ha ammonito a “non accettare qualsiasi cosa in nome del
lavoro”, citando l’esempio infausto della Marlane di Praia a Mare; degli
operatori turistici Nuccio Cantelmi e Massimiliano Capalbo, quest’ultimo autore
del libro Non tutte le strade portano turisti, che hanno ribadito la necessità,
“innanzitutto, di creare le condizioni per favorire l’offerta turistica”; del
consigliere comunale di minoranza Pino Furano,
contrario al progetto della strada ad anello per il castello; e del
presidente di Cletarte, Gaetano Cuglietta, che ha evidenziato la valenza
storica ed archeologica dei luoghi interessati alla costruzione della strada di
collegamento.
L’incontro si è chiuso
mentre, significativamente, sullo schermo gigante scorreva una frase del libro
di Capalbo: “Prima ancora di costruire strade, è necessario costruire le
motivazioni che possono spingere un potenziale turista a percorrerle, perché
tutte le strade portano da qualche parte ma non tutte portano turisti”.
Difendiamo
il paesaggio
Cleto
bene comune
Contatti: cletobenecomune@hotmail.it
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