Dal Blog del Comitato De Grazia di Asmara Bassetti
Lamezia Terme – Il 15 febbraio scorso, presso la Sala Sintonia di Lamezia Terme, organizzato dall’Associazione Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme in collaborazione con “R-Evolution Legalità”, è stato proiettato il documentario “L’ultima spiaggia. Un saggio di geografia disumana”, realizzato lo scorso anno dal regista Massimo De Pascale con la collaborazione di Nicola Carvello (riprese e montaggio).
Incentrato sul tema del traffico dei rifiuti che riguarda la Calabria, il cortometraggio è ricco di testimonianze di persone che, sulla loro pelle o su quella dei propri cari, ha provato cosa significa ammalarsi di tumore a causa, probabilmente, dei rifiuti pericolosi che giacciono seppelliti nelle zone in cui vivono, o nei pressi di un fiume, che mai nessuno avrebbe potuto immaginare, potesse portare, insieme allo scorrere delle limpide – ma solo all’apparenza – acque, tanto dolore e tanta sofferenza.
Si parla del mistero della Jolly Rosso, spiaggiatasi ormai 20 anni fa, sulle coste di Amantea (il cui carico si sospettava fosse stato interrato nel vicino fiume Oliva) e delle numerose navi fatte colare a picco lungo la costa tirrenica, per smaltire illegalmente carichi di rifiuti tossici e radioattivi.
Si parla del mistero della Jolly Rosso, spiaggiatasi ormai 20 anni fa, sulle coste di Amantea (il cui carico si sospettava fosse stato interrato nel vicino fiume Oliva) e delle numerose navi fatte colare a picco lungo la costa tirrenica, per smaltire illegalmente carichi di rifiuti tossici e radioattivi.
Alla fine della proiezione, Gianfranco Posa, presidente del Comitato Civico “Natale De Grazia” di Amantea – chiamato così in onore del capitano che, in circostanze ancora da chiarire, morì nel 1995 mentre si recava a La Spezia per le indagini sulle cosiddette “navi a perdere” – ha risposto alle domande del pubblico, che si è mostrato attento alla problematica, e desideroso di ottenere – come spera il comitato – le risposte che ancora non sono state fornite in modo esauriente.
«E’ ormai certo che il fiume Oliva è stato utilizzato negli anni come discarica abusiva di rifiuti speciali – ha affermato il presidente del comitato De Grazia – Ditte regolarmente operanti sul mercato locale affiancano ad attività lecite anche attività illegali come lo smaltimento illecito di rifiuti pericolosi e questo, per la quantità di rifiuti sepolti per i lunghi tempi necessari al loro interramento, non è potuto avvenire senza la complicità delle istituzioni deputate al controllo del territorio. In seguito alle analisi e ai carotaggi effettuati dall’Arpa Calabria e dell’Ispra (non totalmente combacianti tra loro) si presume – dichiara il presidente del comitato – che nella cava dismessa la radiazione rilevata sia di origine naturale, ma non per questo va certamente sottovalutata ma va monitorata ed eventualmente schermata e – continua – è certo che terremo alta l’attenzione per chiedere in ogni caso la bonifica, almeno per quanto riguarda le zone ritenute più pericolose». In questi giorni sono state ripetute operazioni di carotaggio e approfondimento di analisi sulle alte concentrazioni di cesio137 trovate in alcune zone dell’Oliva anche a profondità rilevanti non compatibili con il fallout di Chernobyl.
Presenti anche il regista Massimo De Pascale, che ha chiarito qualche quesito posto sul documentario, e don Giacomo Panizza, il prete antimafia che, durante la manifestazione contro le navi dei veleni del 24 ottobre 2009 ad Amantea, aveva presenziato l’intitolazione del lungomare a Natale De Grazia.
«E’ dalle piccole comunità che si inizia a cambiare – dice Panizza – e se gruppi e comitati, come quello presente stasera, non ci fossero, la mafia avrebbe già vinto».
La nostra forza e il nostro coraggio, verranno prima o poi premiati!
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