AIELLO CALABRO - Recidere alle origini, ovvero nel momento elettorale, l'intreccio perverso fra politica e malaffare, togliendo la politica ai delinquenti e la delinquenza ai politici di pochi scrupoli, di qualunque schieramento. L'intento del disegno di legge Lazzati, qualche mese fa approvato alla Camera dopo ben 17 anni dal suo concepimento, è chiaro. Lo ha spiegato bene chi è intervenuto all'incontro culturale di approfondimento tenutosi ad Aiello Calabro nel pomeriggio di giovedì scorso.
Presenti, al tavolo dei relatori, il Giudice Romano De Grazia, gli On.li Roberto Occhiuto e Doris Lo Moro, ed i giovani responsabili dell'associazione Eureka che ha promosso il dibattito (titolo: Politica e legalità, Riflessioni sulla legge Lazzati) con l'obiettivo - hanno spiegato Barbara Naccarato, Simone Bruni e Andrea Bruni - di far conoscere ad ogni calabrese l'importanza di un dispositivo di legge così importante (peraltro sostenuto trasversalmente da parlamentari di centrodestra e di centrosinistra), soprattutto in una terra martoriata dalla 'ndrangheta come la nostra.
È stato Romano De Grazia, giudice emerito della Suprema Corte di Cassazione e presidente del Centro Lazzati di Lametia Terme promotore del testo legislativo, a esporre il ddl che ha lo scopo di "togliere il potere contrattuale alla mafia" e a spiegare l'attuale paradosso della legge vigente in materia che vieta ai sorvegliati speciali di esercitare il diritto al voto, ma che però consente loro di fare propaganda elettorale. Il giudice ha inoltre evidenziato le difficoltà che ha incontrato il Centro studi da lui presieduto nel promuovere, sin dal 1993, la Legge omonima ed ha auspicato che presto il ddl, da poco passato alla Camera dei Deputati, venga approvato anche al Senato della Repubblica. Un atto di contrasto alle mafie, questo della Lazzati, concreto. Una rivoluzione culturale diversa dalle battaglie solo formali. Come lo sono, ha chiosato caustico De Grazia, le parate, le manifestazioni con scrittori esperti di mafia.
A seguire, gli interventi dei Deputati Doris Lo Moro e Roberto Occhiuto. La parlamentare del PD ha parlato delle lotte che hanno dovuto portare avanti in seno alla Camera dei Deputati perché la Lazzati venisse approvata, e si è detta fiduciosa che il ddl diventi finalmente legge. Roberto Occhiuto ha posto l'attenzione sull'importanza che la legge riveste anche e soprattutto per lo sviluppo della Calabria, che viene soffocato dalla malavita organizzata. Motivo questo che spinge le imprese a non investire nella nostra Regione. Anche il deputato dell'Udc ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto alla Camera, non senza ostacoli, e ha rinnovato il suo impegno affinché il ddl venga approvato anche nell'altro ramo del Parlamento.
Non è mancata, nel corso del dibattito, la polemica a distanza con la locale amministrazione comunale, totalmente assente seppur invitata, accesa da Andrea Bruni, il quale ha espresso la propria delusione per il mancato coinvolgimento di Eureka nella programmazione estiva e per la non collaborazione dell'Ente in questo appuntamento culturale; e dal giudice De Grazia che non ha lesinato critica al primo cittadino e all'amministrazione comunale in toto per non aver preso parte alla manifestazione.
2 - Doris Lo Moro
3 - Roberto Occhiuto + replica De Grazia
http://www.cn24.tv/news/11891/%E2%80%99ndrangheta-approvato-ddl-lazzati-soddisfazione-nistic%C3%B2.html
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