È il titolo del libro appena pubblicato, curato da Antonio Coltellaro, in cui si racconta la vita di Stefano, dapprima soldato, poi partigiano ed infine brigante, soprannominato il Giuliano della Calabria, nell’Appennino silano. Un brigante vecchio stampo che rifuggiva dalla violenza gratuita ed interveniva in favore dei deboli e degli oppressi.
Si racconta, inoltre, il suo girovagare nelle carceri italiane, dove, tra gli altri, ebbe come cappellano, a Procida, l’attuale papa Benedetto XVI.
La narrazione ha come sfondo la vita sociale di alcuni paesi calabresi (come per esempio Lago o Aiello ecc.) con le loro lotte e le loro miserie.
(dalla Quarta di copertina)
La narrazione ha come sfondo la vita sociale di alcuni paesi calabresi (come per esempio Lago o Aiello ecc.) con le loro lotte e le loro miserie.
(dalla Quarta di copertina)
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