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"La Rosa d'Ajello". Una storia d'amore, ma anche d'opposizione al regime angioino

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AIELLO CALABRO – Una serie di relazioni e giudizi più che lusinghieri di chi aveva il compito di presentarlo al pubblico cittadino, e la lettura di alcuni tra i più suggestivi episodi narrativi a cura della compagnia teatrale "Il Coviello" di Amantea, hanno caratterizzato il battesimo – lo scorso venerdì sera in piazza Plebiscito – del secondo libro di Sergio Ruggiero, l'architetto amanteano che si diletta anche di letteratura.

"La Rosa d'Ajello" (Grafiche Calabria, Amantea, 2009), che segue di qualche anno a "Tre croci a Petramala", è un romanzo medioevale, ambientato nell'Aiello del periodo angioino, che racconta la storia d'amore tra due giovani; ma anche, come rileva Roberto Musì nella premessa, una storia di opposizione al regime angioino.

Nel corso del rendez-vouz, ognuno degli intervenuti (gli assessori Baldini e Pucci, il presidente della Proloco Pucci, Salvatore Sciandra e Peppe Marchese), ha messo in rilievo aspetti, sensazioni ed emozioni che si colgono dalla lettura del romanzo.

Dalle pagine del volume – evidenziato dallo stesso autore - emerge con forza pure il messaggio escatologico di Gioacchino da Fiore. Proprio sul grande mistico calabrese, Sergio Ruggiero (dopo saluti e ringraziamenti di rito) ha richiamato l'attenzione del pubblico e dell'amministrazione comunale, invitando il governo cittadino, facendo propria la proposta del Centro Studi Gioachimiti rivolta a tutti i comuni calabresi, di voler valutare l'intitolazione all'abate di San Giovanni in Fiore di una piazza, una via, uno slargo.

Da registrare, infine, nel corso della serata, la presentazione di una opera pittorica su tavola dell'artista Rosario Bernardo, tra l'altro autore dell'immagine di copertina del libro di Ruggiero, che sarà posizionata in prossimità dell'antica porta urbica detta dei Pignatari. La tavola è un ovale che raffigura una Madonna dei Campi con Bambino.

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