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Valle Oliva inquinata. Il commento del Comitato De Grazia sulla relazione della Commissione europea Envi

Fonte Blog Comitato De Grazia
Amantea, 10 feb. 2012 - Che la commissione Envi del Parlamento Europeo avesse scarsi poteri decisionali per tentare di risolvere l’emergenza ambientale Calabrese ci è stato chiaro già dai primi contatti avuti con i membri della delegazione venuti in Calabria. Il loro interesse, per i problemi della nostra comunità, è apprezzabile ma ci è sembrato che potessero solo relazionare al parlamento europeo per  portare a conoscenza dell’UE i problemi relativi all’applicazione della legislazione ambientale nella nostra regione e confermare l’incapacità dell’Italia nel gestire il ciclo dei rifiuti. Inoltre sono sembrati, comprensibilmente, poco disposti ad attivarsi per impegnare fondi europei per risolvere situazioni come quelle del fiume Oliva o della Pertusola Sud di Crotone, problemi – che secondo i membri della delazione – sono tutti italiani.
Quello che ci ha colpito positivamente è stata la sensibilità mostrata soprattutto da alcuni parlamentari della delegazione europea nei confronti della popolazione locale, la loro disponibilità ad ascoltare le preoccupazione dei cittadini riuniti in associazioni e comitati, apprezzarne le iniziative intraprese in questi anni e prestare attenzione alle loro aspettative (bonifica e prevenzione tumori). Da questo punto di vista i parlamentari Europei ci hanno ascoltato più e meglio di quanto fatto fino ad oggi dai rappresentanti istituzionali nazionali.
Deprecabile è stato invece l’atteggiamento mostrato da alcuni tecnici incontrati dai membri della commissione. Alle domande poste dai componenti dell’Envi hanno riservato risposte vaghe e un rimpallarsi di responsabilità. Lo stesso atteggiamento che abbiamo potuto riscontare (salvo eccezioni) in queste lunghi anni di attività nel Comitato dalla maggior parte delle istituzioni.
Discorso a parte per la magistratura, unica istituzione italiana incontrata dai parlamentari europei (Giordano a Paola e Bruno a Crotone), capace di fornire informazioni dettagliate e consegnare documentazione a supporto. L’impressione generale avuta dai membri della delegazione è la stessa con la quale siamo costretti a confrontarci quotidianamente: una situazione difficile a causa dei vari livelli di governo e della macchinosa burocrazia italiana, il fatto che nessuno intende assumersi alcuna responsabilità, la scarsa trasparenza istituzionale (come dimenticare il caso del relitto di Cetraro?) e la conseguente mancanza di fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
Per risolvere il problema bisogna contare sulla determinazione delle popolazioni locali che devono costringere gli organi competenti come la Regione e il Governo nazionale a farsi carico materialmente della bonifica dei siti inquinati. In questo, un ruolo fondamentale dovrebbero recitarlo i rappresentanti degli enti locali (Comune e Provincia) che dovrebbero farsi carico dei problemi e delle aspettative dei cittadini lottando al loro fianco. Successivamente, se le responsabilità dei privati nelle cause di inquinamento dell’Oliva, dovessero essere dimostrate, dovrebbero esser costretti a rimborsare i costi della bonifica allo Stato che nel frattempo deve provvedere alla bonifica. In tal senso è necessario che i Comuni lesi dall’inquinamento del fiume Oliva si costituiscano parte civile nel processo che si andrà probabilmente a celebrare.
Vedi precedente link:
http://aiellocalabro.blogspot.com/2012/02/la-visita-della-commissione-envi-in.html

Commenti

  1. L'esortazione del Comitato De Grazia ai "cittadini tutti" è sicuramente doverosa come doverosa dovrebbe essere da parte di "taluni" Sindaci ad intervenire per la tutela del territorio che amministrano(in nome e per conto di...).Specie su quest'ultima fase ,però,c'è ancora CHI "vuole vederci chiaro"(più chiaro di cosi).Al Parlamento Europeo,la Calabria,ha mandato "grossi personaggi" ma al punto in cui siamo pare che questi siano considerati solo persone pesanti.

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