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L’ Otto Marzo 2020. Un componimento di Franco Pedatella


Immagine tratta da Wikipedia

di Franco Pedatella

Il letto tuo cospargere di odori
vorrei, che vengon dal giardin fiorito
ove le ninfe per i loro amori
allevan fiori con l’ alito lor lieto.

Di questi un mazzo in mano a te vo’ porre,
qual segno di un amor che non ha fini,
come a Signora che sta ritta in torre
suo cavalier che s’ opra a ch’ ei s’inchini.

E voce vien da quel giardin fiorito:
“Sian maledetti braccio, lingua e mano
di chi violenta anima e schiarito
viso di donna e a lui spirar sia vano

quand’ osa alzar la mano o la parola
per compier atti a danno di una donna!
Pari diritti e dignità le dona
natura e legge che il delitto doma”.

Questi pensieri in sogno mi han dettato
le ninfe, del giardino protettrici,
per l’Otto Marzo, a voi, donne, dicato,
che all’uomo pari in sorte e ispiratrici

siete del bello e a lui dispensatrici
dei bei momenti e puri della vita.
Era v’è guida, Venere beatrice,
vi affianca Atena saggia e d’ arti ornata.

Per questo sagge e forti siete, o donne,
e belle ed a parlare siete pronte
agli uomini che menti hanno conte
e bestia castigar che in lor s’asconde.

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