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Epidemie, Processioni di Penitenza e il Nostro San Geniale Patrono di Aiello



Nel momento in cui siamo interessati dalla diffusione del real patogeno agente, altrimenti detto #coronavirus, ci piace proporvi dei brani tratti da: S. Geniale Martire Patrono di Aiello nella Diocesi di Tropea secondo la Storia e la Tradizione, Scipione Solimena, Palmi 1902. 
Buona lettura

“Inoltre, essendo il nostro Aiello colpito dal morbo flusso di sangue, che tanta strage faceva di ogni ceto di persone, si andò con la solita processione di penitenza al Convento, e si calò il Santo nella Chiesa Matrice; ed appena il nostro S. Protettore entrò nella città, quelli che si trovavano quasi destituiti di sensi cominciarono a respirare; e durante gli otto giorni della dimora del Santo nella Chiesa Matrice, il malore si estinse, tutti ritornarono alla primitiva salute, e nessuno più ne morì. Di ciò ne fanno chiara testimonianza D. Giacomo Viola primo Parroco della Chiesa Madre, uomo di somma probità, di specchiata vita e di età avanzata, ed altri venerandi vecchi, perché accaduto a tempo loro. Me ne faceva fede ancora D. Antonio Dominicis Sacerdote e Vicario della Curia di Tropea, mancato di fresco ai vivi.”

“Correva l'anno 1797, ed in Amantea, Belmonte ed altri circonvicini paesi una contagiosa epidemia vi faceva fiera strage grandissima. Noi allora vedendoci assaliti da qual mortale contagio, il 4 aprile di detto anno, giorno di Pasqua, con la solita processione di penitenza andammo al Convento, e calammo nella Chiesa Matrice il nostro S. Protettore ... A tal fine in essa concorreva la gente tutta, dal primo all'ultimo cittadino; ed a meglio ottenerci la protezione del Santo, oltre delle pubbliche preghiere, la sera, fino a quando venne ritornato al Convento, si faceva la disciplina, alla quale intervennero le tre Confraternite e gli uomini tutti del volgo. Del contagioso male non ne soffrimmo alcun danno, sebbene era incominciato coll'istessi sintomi dei circonvicini paesi della nostra patria.”

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