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Vecchi scurtaturi. Per lo sviluppo del turismo lento, sarebbe utile recuperare e rendere fruibili le vecchie stradine pubbliche

Il territorio di Aiello Calabro - Credit Google Earth



Si parla molto, negli ultimi tempi, di turismo lento. Anche la regione Calabria - insieme a diversi amministratori pubblici locali - dice di voler puntare alla rinascita dei borghi antichi attraverso questa forma di turismo sostenibile (leggi qui). Un impegno da sottoscrivere certamente. D'altronde, da qualche anno, ci sono sempre più associazioni, sempre più appassionati, che fanno trekking, camminate a piedi, tra natura e storia, per esplorare anche luoghi vicini che prima non si conoscevano.
A questo proposito, vorremmo fare una proposta, una richiesta, che sembra essere fattibile. Nel territorio comunale di Aiello Calabro, ci sono diverse strade pubbliche che da tempo non vengono più usate e dunque sono state quasi del tutto abbandonate. Ormai, la vegetazione ha coperto ampi tratti di queste vie comunali ed è impossibile percorrerle. La proposta è la seguente: da qualche giorno, sono state approvate le graduatorie dei lavoratori in mobilità in deroga. Per Aiello, saranno 15 i lavoratori che presteranno servizio per il comune per sei mesi, e il compito previsto è "manutenzione della viabilità". E allora, tra gli altri compiti che il comune assegnerà loro, perché non si recuperano anche gli "scurtaturi" attraverso i quali da Aiello si poteva raggiungere in poco tempo il monte Faeto? E anche tutti gli altri che saranno individuati sulle mappe comunali?
Il 2019 sarà l'anno del turismo lento, ed anche associazioni come l'Unpli e il CAI, già a fine 2017 avevano firmato un accordo in questa direzione. “L’attenzione e l’interesse per i cammini è in continua crescita; sono esperienze che consentono di apprezzare l’immenso patrimonio che ha da offrire ogni singolo centro”.

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