
«Nonostante
una presenza dello Stato che nel corso degli anni ha allentato la
presa, gli amanteani onesti si sono rimboccati le maniche,
costruendo, producendo posti di lavoro, affrontando e superando
momenti difficili e complessi, allontanandosi dalla criminalità
organizzata e da quelli che sono i fenomeni ad essa connessi. L’idea
del “gruppo
di coordinamento”
voluto dal comandante Marco Grazioli potrebbe avere senso se ad
essere penalizzata non fosse la comunità
nepetina. Da questo punto di vista abbiamo offerto alle Fiamme Gialle
anche la soluzione dal punto di vista logistico, considerata la
disponibilità
dei beni immobili confiscati ai clan locali, pronti ad accogliere le
forze dell’ordine».
«Abbiamo
subito in passato troppe volte scelte che hanno condizionato lo
sviluppo urbano e sociale non solo di Amantea, ma di tutto il
comprensorio: mi riferisco agli ospedali fatti nascere a Cetraro e
Paola, al Tribunale, alla caserma dei Vigili del Fuoco e di recente
alla chiusura dell’ufficio
del giudice di pace e alla mancata istituzione di un presidio di
Polizia a Campora San Giovanni. Eppure Amantea è
una città
dagli innumerevoli punti di forza che nonostante sia stata sfavorita,
perché
questo è
indubbio, ha seguito la strada del progresso, percorrendola con le
proprie forze e con le proprie gambe. E di fatto è
un comune di certo non inferiore dal punto di vista demografico e dei
servizi rispetto a chi adesso può
accogliere presidi dello Stato, fregiandosi di tale titolo».
«Siamo
ben coscienti del lavoro svolto dalle Fiamme Gialle che non si è
limitato al semplice controllo degli scontrini o alla normale
gestione quotidiana, ma ha inciso nella collettività
contribuendo a radicare il concetto di legalità.
La Finanza ci supporta, come ente, anche dal punto di vista
amministrativo in modo decisivo. Ben venga il super comando: Amantea
è
pronta a fare la sua parte, a individuare la soluzione logistica più
idonea. Faremo tutto ciò
che ci compete per fare in modo che questo importante presidio non
venga trasferito. È
una battaglia che condivideremo con tutte le forze politiche e con il
mondo del volontariato: il mantenimento della Tenenza non è
un fatto che può
essere relegato nella normale contrapposizione tra maggioranza e
minoranza. Invito i vertici provinciali e regionali a rivedere tale
decisione. Noi non ci arrendiamo. Continueremo a lottare per evitare
che lo Stato, ancora una volta, abbandoni la nostra terra. Non si può
pensare di avere una soluzione immediatamente equiparabile
all'efficienza del locale presidio se ancora non si ha neanche l’idea
su dove allocare logisticamente il futuro assetto. Amantea non si
arrende».
Commenti
Posta un commento
Salve. Grazie per il commento.
Il curatore del Blog fa presente che non è responsabile per quanto pubblicato dai lettori. I commenti offensivi o lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di terzi, di genere spam, razzisti o contenenti dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy, verranno cancellati.