Inquinamento Valle Oliva. Intervento del Comitato De Grazia per sollecitare messa in sicurezza e bonifica di un sito contaminato da fibre d'asbesto

Preoccupazione
degli attivisti ambientali del comprensorio anche per un sito
contaminato con asbesto vicino al Campo sportivo Gagliardi a Campora
S. Giovanni.
Audizione
in commissione regionale ambiente.
“È
confortante il risultato finale dell’analisi del rischio che ha
interessato i terreni del fiume Oliva ma ora bisogna procedere
rapidamente con gli interventi di messa in sicurezza o di bonifica
dei terreni per come stabilito dalla stessa Arpacal”. Questa la
richiesta del presidente del comitato De Grazia, Gianfranco Posa,
durante l’audizione presso la Commissione ambiente del Consiglio
regionale che si è tenuta a Reggio Calabria giovedì scorso.
La
relazione sull’analisi del rischio è stata depositata nelle scorse
settimane dall’Arpacal alla regione Calabria ed è stata
presentata, nel corso della stessa audizione dal dott. Luigi Dattola.
Il geologo ha evidenziato che attualmente non vi è pericolo per la
salute dei cittadini ma che nell’Oliva risultano comunque
seppelliti illegalmente da 120 a 160 mila metri cubi di rifiuti,
anche di origine industriale. Negli scorsi anni, i dati ufficiali,
delle numerose analisi effettuate nei terreni dell’Oliva, hanno
evidenziato il superamento dei limiti di legge di molti metalli
pesanti. È evidente che se le analisi fossero state effettuate a
ridosso degli interramenti i risultati sarebbero stati diversi. Gli
inquinanti col tempo si sono dispersi nell’ambiente e avrebbero
potuto già produrre i loro effetti negativi sulla salute dei
cittadini.
Desta
invece forte preoccupazione l’amianto rilevato di recente in un
terreno sito nei pressi del campo sportivo di Campora di cui si è
parlato anche in Commissione Ambiente, presieduta da Domenico
Bevacqua.
Lettera
al comune di Amantea per sollecitare bonifica amianto.
Proprio
in relazione a questa situazione di pericolo per la salute, il
Comitato De Grazia, assieme a Wwf Ceam “Scogli di Isca”, Forum
ambientalista Calabria e Comitato “Valle Oliva. Terre a perdere”,
già a metà ottobre, prima che la notizia venisse diffusa dagli
organi di stampa, hanno scritto al comune di Amantea e per conoscenza
alla Procura di Paola, all'Asp-Servizio igiene pubblica di Amantea e
alla Polizia municipale, per sollecitare la bonifica del sito
contaminato, peraltro prescritta da una ordinanza del Comune
amanteano (la n. 70 del 29.06.2016), e rimasta sinora senza esito.
L'area in parola era stata indagata dai tecnici dell’Arpacal, e
posta sotto sequestro da parte della Procura della Repubblica di
Paola poiché alcuni anni addietro nello stesso era stato rinvenuto
del materiale speciale non pericoloso e per tale ragione i
proprietari erano stati raggiunti, nel 2013, da un decreto per
citazione diretta a seguito del quale si sta celebrando un processo
presso il tribunale di Paola.
La
preoccupazione degli attivisti nasce dai risultati recenti diffusi
dall'agenzia regionale per l'ambiente che confermano la presenza nel
terreno di asbestosi (crisolito), materiale in cui è presente
l’amianto. Le fibre di asbesto se disperse nell’ambiente, come
ritiene la letteratura scientifica, potrebbero provocare malattie
tumorali. “L’area in oggetto – spiegano i firmatari della
missiva indirizzata al sindaco Sabatino - è adiacente a terreni
coltivati e alla strada provinciale Amantea-Aiello percorsa
quotidianamente da centinaia di automobilisti. Ma fatto ancora più
grave – fanno notare - la superficie di terreno inquinato è
prossima al campo sportivo “G. Gagliardi” dove giocano e si
allenano decine di giovani e ragazzi che possono facilmente respirare
le fibre di amianto provenienti dall’area contaminata. Da ciò
consegue l’urgenza e l’inderogabilità della messa in sicurezza
d’emergenza del terreno e la successiva bonifica, in applicazione
delle disposizioni legislative nazionali e regionali in materia di
inquinamento da amianto, tutela della salute, tutela ambientale e
bonifica”.
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