Processo Valle Oliva inquinata. Udienze rinviate a gennaio per le arringhe finali dell'accusa, parti civili e difesa
COSENZA – La Corte
d'Assise, su richiesta della Procura della Repubblica di Paola, ha
rinviato a gennaio 2017 le udienze del processo Valle Oliva
inquinata, dedicate alle requisitorie di accusa, parti civili e difesa, previste per il 17 e 18 ottobre.
Le motivazioni del rinvio
sono state spiegate dal presidente Garofalo nella breve udienza di
ieri mattina. In buona sostanza, è stato deciso opportunamente di
dare il tempo necessario per studiarsi le carte al pm Maria Francesca Cerchiara, che
sostituisce, da pochissimo tempo, i due pubblici ministeri, Sonia
Nuzzo e Maria Camodeca, trasferite in altra procura. Un rinvio è giustificato dal
fatto che le carte processuali sono abbastanza corpose e che comprendono centinaia e centinaia di pagine di
relazioni tecniche, perizie e analisi.
Il processo iniziato a
luglio 2013 - che ha come imputati l'imprenditore Coccimiglio di
Amantea, accusato di disastro ambientale, ed altre 4 persone
proprietarie dei terreni risultati inquinati – sta dunque giungendo
alla fine. La Corte d'Assise dovrà stabilire se l'imputato
principale è o non è responsabile degli sversamenti illeciti nei
diversi siti – almeno 9 quelli che si conoscono – dislocati nella
vallata del fiume Olivo, che attendono ancora di essere bonificati. Siti,
secondo le analisi scientifiche di Ispra e Arpacal, condotte
nell'ambito delle indagini della Procura di Paola diretta da Bruno
Giordano, nel cui sottosuolo sono stipati fanghi industriali, metalli
pesanti oltre i limiti di legge, sostanze inquinanti e pericolose per
la salute.
Per lunedì 16 gennaio,
come indicato alle parti dal presidente Garofalo, è fissata
l'udienza per le requisitorie dell'accusa e delle parti civili;
giovedì 19, invece, sarà la volta dei legali della difesa; mentre
lunedì 23, spazio ad eventuali repliche di accusa e difesa, quindi
Camera di Consiglio e la sentenza.
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