A mastr’Ugu
Per festeggiare il trentaduesimo scudetto, il regalo
migliore che si può fare a tutti i tifosi aiellesi della “vecchia Signora” è
rappresentato dalla pubblicazione su internet della poesia da me scritta per
ricordare Mastro Ugo Pucci, il più accanito sostenitore dei colori bianconeri,
per amore dei quali, nell’inferno dell’Heisel, ha visto da vicino passare la
morte, per sua fortuna, con la nera falce spezzata e fuori uso. La signorilità
ostentata nei movimenti di gioia, come in quelli di dolore, rendono il
personaggio esempio primordiale del tifoso Doc. Questi, sono esseri rarissimi,
apparsi sulla faccia della Terra, che diventano gli eroi civili che niente e
nulla potrà cancellare. (G.d.M.)
***
Si statu nu malatu e
“Juventite”,
ha rischiatu la pelle
all’Heiselle,
casa, lavuru, sempre
le partite,
quante ‘ncazzate,
quante ure belle.
Rre di varbieri, du
tifu rganizzatu,
un ha strafattu dopu
le Vittorie,
tuttu, ppe lle
sconfitte ha supportatu,
spissu di malunziti, e
ciotarie.
Boniperti, Del Piero,
Legrottaglie,
Sivori, Platinì o Rre
Zidane,
cangianu i jocaturi,
no lle maglie,
sempre le stesse e
sciarpe e lle bandane.
Ha sempre sostenutu
sta teoria,
Signure, cumu a
squatra de lu core,
ha perdunatu scherzi e
vizzaria,
rispettatu le Squatre
de valore.
Aiellu, oje, ciange
stu Signure,
Ugu, grande tifosu
bianconero,
artista de lu tagliu,
du culure,
uomminu e sport onestu
e battaglieru.
Nsilenziu, si partutu
ppe llu viaggiu,
ca tutti, prima o pue,
avimu e fare,
lassandu scrittu
grande lu messaggiu:
“u calciu ìe lutta
c’hadde affratellare”.
Giulio di Malta, 8 ottobre 2000
Commenti
Posta un commento
Salve. Grazie per il commento.
Il curatore del Blog fa presente che non è responsabile per quanto pubblicato dai lettori. I commenti offensivi o lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di terzi, di genere spam, razzisti o contenenti dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy, verranno cancellati.