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Una foto dall'alto del sito di Foresta in comune di Serra D'Aiello |
Dall’ing. Nicola Ianni
riceviamo e pubblichiamo la seguente nota sulla questione bonifica del fiume
Olivo.
di Nicola
Ianni
Personalmente ho affrontato questo problema dal
punto di vista professionale e queste
note ricalcano le indicazioni progettuali di messa in sicurezza del sito
derivanti dalle indagini geognostiche realizzate dalla società Geoconsol S.r.l. di
Cosenza ad integrazione del piano di investigazione generale (indagini
pregresse ) curato dalla Procura della
Repubblica di Paola, nella persona del Dr. Francesco GRECO con la
collaborazione dell’ARPACAL e dell’Università della Calabria.
Dalle considerazioni effettuate dagli studi
specifici e specialistici della soc. Geoconsol di Cosenza si evince che l’area
di località Foresta è interessata dalla presenza di rifiuti inquinanti stoccati
per uno spessore di 6-7 metri.
L’entità e la tipologia dell’inquinamento (vedi
Arpacal, CTU Procura della Repubblica, Istituto geofisico e vulcanologico), per
la loro natura specifica e pericolosità a ragione dell’area antropizzata subito
a valle, impongono l’urgenza della
bonifica.
Gli esperti nel settore di materie di inquinamento ritengono necessario intervenire
in modo da isolare tale area in modo
definitivo sul posto, senza rimuovere le
sostanze ivi presenti per evitare ulteriore spandimento.
L’intervento previsto era finalizzato a impedire:
·
la diffusione delle sostanze inquinanti in altre
aree;
·
il contatto di tali sostanze con la popolazione;
·
facendo sì che gli interventi attuati non provocassero
danni
ulteriori all’ambiente;
A tal fine l’intervento che risulta più idoneo a
garanzia della sicurezza consiste
nell’incapsulamento dei materiali inquinanti stoccati, con opere di
impermeabilizzazione della base, della superficie e delle fiancate.
Nel caso in esame i processi di contenimento da
utilizzare risultano di tre tipi.
·
Isolamento superficiale,
·
Cinturazione perimetrale;
·
Isolamenti del fondo.
La cinturazione perimetrale consisteva in muri in
cls armato e isolati con l’inserimento di diaframmi in posizione verticale.
Il diaframma fungeva da barriera di protezione.
Il fondo (quindi nel sottosuolo) veniva
impermeabilizzato individuando le microaree più permeabili attraverso sondaggi preventivi ponendo
in atto la tecnica di iniezione di
particolari sostanze impermeabilizzanti (iniezione per permeazione). Il tutto tenendo
conto a non modificare in maniera
irreversibile il regime idraulico superficiale e sotterraneo.
Nel nostro caso si parla della bonifica e messa in sicurezza dell’alveo del Fiume Oliva
in località Foresta, ad una quota s.l.m.
intorno ai 90 metri, e in prossimità di
una diga costruita intorno agli anni ’50, nel comune di Serra D’Aiello (CS).
Il sito è
sottoposto tuttora a sequestro probatorio dalla Procura della Repubblica di Paola
(CS), giusto decreto di sequestro art. 253 e segg. 549 c.p.p. disposto dal
Procuratore della repubblica Dr. Francesco GRECO in data 16 maggio 2008 n°
2210/08/21 R.G. notizie di reato.
In
tale sito, in relazione a quanto verificato e riscontrato e dichiarato dai consulenti del Tribunale di
Paola, i certificati dei quali il sottoscritto conserva copia fotostatica e previo
indagini geo-ambientali (geo-gnostiche, fisiche e chimiche si denunciano: superamento
del valore di concentrazione “soglia di contaminazione “CSC” per i parametri chimici”
rame, stagno, berillio, cadmio, cesio 137), nel corso degli anni a partire
dal mese di aprile 2004 al mese di marzo 2008, accertamenti facenti
parte dell’allegato “risultati caratterizzazione ambientale eseguita ad oggi”.
Tenuto conto del fatto che tutti i radionuclidi sono caratterizzati ciascuno da un determinato tempo di
dimezzamento dell’attività radioattiva, per legge fisica ciascuno di essi dopo
un certo numero di anni diventa inattivo
e quindi privo di nocività però si parla di centinaia di anni, quindi al di la
delle nostre speranze e aspettative di vita, ma non succede così per le
sostanze tossiche che possono diventare oltremodo pericolose per l’ambiente
circostante, percolando nel terreno di circostante e a valle, fra l’altro
permeabile trattandosi del greto di un fiume per natura sabbioso e ciottoloso e quindi
molto permeabile e quindi trasportate dal corso d’acqua, entrare nel circolo biologico dell’uomo, degli animali e delle
piante.
Problema
Cesio
Il cesio può interessare gli esseri umani e non solo attraverso l’acqua ed i cibi in genere se questo entra
nel ciclo biologico ma può viaggiare in aria per lunghe distanze prima di
sedimentare sul terreno. La maggior parte dei composti del cesio sono molto
solubili in acqua freatica.
La soluzione individuata per limitare/annullare gli effetti della presenza
del cesio va bene anche per il berillio. I
suoi sali sono sostanze tossiche e cancerogene riconosciute. Esso può andare facilmente in soluzione con l’acqua e
si può diffondere nel terreno con tutto quello che ne consegue.
La pericolosità è dovuta non tanto alla
radioattività, tipica dell’isotopo 10, quanto alla possibilità di procurare
forme tumorali alle vie respiratorie.
Esso è usato nell’industria nucleare ed in
particolare nella costruzione dell’incamiciatura delle barrette di uranio come
moderatore e riflettore dei neutroni.
La messa in sicurezza permanente del sito inquinato
(località Foresta) è equiparabile ad una discarica posta alla chiusura.
Risulta evidente che quanto sopra illustrato, rappresenta
il primo significativo passo della prima fase verso la tutela ed il risanamento
ambientale completo dell’area del comune
di Serra D’Aiello perché esso copre una
porzione soltanto dell’area posta sotto sequestro.
Questo problema insomma è noto da tempo, molto
tempo, e le nostre beneamate autorità locali dall’alto della loro supponenza o
anche oggettiva incapacità non si sono mai preoccupate di risolvere niente di
niente. Se parlano di igiene, lo fanno per ingannare gli allocchi. È bene che a
proposito si riattivi un’altra volta il Tribunale e la coscienza civica.
Dott. Ing. Nicola IANNI
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