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Aiello. Se la Pro Loco è viva, batta un colpo!

Anche sapendo che resteremo, come sempre, inascoltati, riproponiamo in occasione del "compleanno" della Pro loco (il 22 novembre è la data in cui nel 2008 si svolsero le elezioni) le nostre considerazioni sull'Associazione turistica che è inattiva da tempo immemore, ed ora anche il mandato degli organi sociali eletti è scaduto (art. 4, comma 2 del nuovo Statuto). 
Naturalmente, si dispensa i cittadini dai commenti. Che lo sappiamo che fremete per intervenire (ironia a cura della redazione).
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Il Quotidiano
del 23.11.2012
IL 22 novembre sono 4 anni che la Proloco di Aiello - nonostante le battaglie degli anni precedenti per risollevarne le sorti - versa in coma profondo. Eccetto che per la buona volontà di poche ragazze che si sono prodigate in alcune iniziative, l'encefalogramma dell'associazione turistica locale risulta - purtroppo - irrimediabilmente piatto.
Dall'ultima comunicazione in cui si convocava l'assemblea dei soci per il 30 marzo 2011 - poi non tenutasi perché i soci convenuti erano meno delle dita di due mani, e per il fatto che la sede che fino ad allora era in uso all'associazione era chiusa nonostante la richiesta formale avanzata al comune - non se n'è saputo più nulla. Come si fa a sapere quale sarà il suo destino? A chi chiedere? C'è un presidente in carica? Un reggente? Chi sa, parli ora.
La Proloco aiellese nasce nel 1980. Ha avuto i suoi momenti alti; e quelli bassi. Dopo un periodo di inattività (escluse talune iniziative di buon livello), nel 2008 si riuscì ad eleggere i nuovi organi sociali. Era il 22 novembre, appunto. Ma si partì, per tante ragioni, col piede sbagliato, “forzando” lo Statuto vigente. Furono fatte segnalazioni all'Unpli e alla Provincia di Cosenza, che vigila per legge sulle associazioni turistiche, ma non rilevarono, secondo il loro punto di vista, nessuna irregolarità.
A distanza di qualche anno, però, dopo qualche timido tentativo, siamo ritornati al punto di partenza. La Pro Loco non funziona - di chi le responsabilità? - e nemmeno i cittadini della comunità se ne interessano, né sono propensi ad impegnarsi personalmente. Tant'è che da più o meno 140 soci, oggi non se ne contano che una decina. Batta un colpo se qualcuno ha idea di cosa fare. Facciamo una bella respirazione bocca a bocca? Oppure procediamo con le esequie?



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