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I veleni dell’Oliva possono causare i tumori e l’area va bonificata

Comunicato stampa del Comitato De Grazia su quanto è emerso dall’incontro “La vita innanzitutto – Inquinamento ambientale e tumori” del 14 aprile u.s.

Una sala consiliare gremita ha accolto gli esperti invitati dal comitato De Grazia all’incontro “La vita innanzitutto – Inquinamento ambientale e tumori” che si è tenuto sabato 14 aprile ad Amantea. Tra i presenti tante persone colpite direttamente dal cancro o da altre malattie epidemiologiche e i parenti di vittime della malattia. Tanti drammi familiari che si sono identificati nelle testimonianze di Palmiro Medaglia, papà del giovane Stefano venuto a mancare alcuni mesi addietro - e Luigi Pacchiano operaio della fabbrica Marlane di Praia a Mare ammalatosi di tumore, come molti suoi colleghi, a causa degli inquinanti utilizzati nel ciclo di lavorazione dell’opifico dismesso da anni. La gente era ansiosa di sapere se le sostanze seppellite nell’Oliva sono pericolose per la salute e se possono essere causa delle loro malattie. E il professor Alfonso Lorelli del comitato De Grazia, nell’introdurre i relatori ha sollecitato soprattutto i medici a fornire maggiori chiarimenti.

La relazione del prof. Massimo Lopez, oncologo di fama internazionale, è stata accentrata proprio sugli effetti che alcune sostanze, in particolare alcuni isotopi radioattivi, producono sulla salute di coloro che vi restano esposti per periodi più o meno lunghi. Riportando anche statistiche e dati ormai acquisiti dalla “letteratura” in materia, egli ha evidenziato il rapporto causale riscontrato tra esposizione a sostanze radioattive e diverse malattie oncologiche. Poiché i carotaggi effettuati nella vallata dell’Oliva hanno dimostrato la presenza di cesio 137 in quantità 16 volte superiore alla norma, di cadmio e cobalto con anomalie pari, rispettivamente, a 14 ed a 13 volte superiori ai limiti, è emersa con forza la necessità e l’urgenza di bonificare i siti inquinati che attentano alla salute della popolazione interessata. Anche le relazioni del dott. Giacomino Brancati e della dott.sa Giorno (che ha trattato il problema del registro tumori della provincia di Cosenza di cui è responsabile), nonostante le prudenti dichiarazioni che spesso contraddistinguono le relazioni dei medici quando si parla di malattie tumorali e di mortalità, hanno confermato i possibili nessi di causalità tra i veleni presenti nella zona e la diffusione di alcune patologie tumorali. Inevitabilmente la discussione si è spostata sulla bonifica considerata da tutti assolutamente necessaria. Ad affrontare l’argomento per la provincia di Cosenza è intervenuto il dirigente del dipartimento ambiente dott. Francesco Toscano, per il comune di Amantea il vicesindaco Michele Vadacchino, il dott. Piero Piersanti per la Cgil di Cosenza e l’on. Doris Lo Moro. Vadacchino ha illustrato i contenuti dell’incontro avuto - insieme con i primi cittadini di Serra d’Aiello, San Pietro in Amantea e Aiello Calabro - presso la sede della Regione Calabria con l’assessore all’ambiente Francesco Pugliano che ha comunicato i motivi per cui l’Oliva non è stato inserito nel piano di bonifica per il quale sono stati stanziati recentemente 45milioni di euro. L’assessore ha addotto tra le altre cause il fatto che ancora la Regione non è in possesso dei dati elaborati dall’Ispra; “una situazione inaccettabile - ha affermato il presidente del comitato Gianfranco Posa – visto che il comitato De Grazia già da mesi è in possesso delle analisi elaborate dall’Ispra che sono state fornite dalla Procura di Paola dopo una formale richiesta; perché gli enti non hanno fatto la stessa cosa? Sono loro a dover tutelare la salute dei cittadini ed a compiere tutto ciò che è necessario per farlo”. Situazione intollerabile anche per l’on. Lo Moro che, chiudendo i lavori, ha esortato le istituzioni a parlarsi e collaborare. La deputata ha riferito che presto sarà presentata una nuova interrogazione in Parlamento per spingere il ministero competente ad agire con celerità e mettere in condizioni la regione di intervenire celermente. Non si può perdere altro tempo dietro i cavilli burocratici come quelli esposti dalla Regione, nè per quanto riguarda la bonifica, nè per l’istituzione del registro tumori, la mancanza del quale non giustifica inadempienze perche “basta una sola persona in più deceduta per tumore rispetto alla media, per giustificare la bonifica”. Sulla vicenda sono state presentate anche interrogazioni da parte di numerosi consiglieri regionali che hanno stigmatizzato la mancata bonifica della vallata del fiume Oliva. 
Comitato civico Natale De Grazia

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