AIELLO CALABRO – La missione popolare dei
Minimi, in corso in questi giorni nella cittadina, tra le municipalità
designate per l’offerta dell’olio per la lampada votiva di San Francesco,
tradizione che si perpetua dal 1943, ha avuto, come nelle previsioni
dell’attesa, un’accoglienza particolare e calorosa. È stato un incontro gioioso,
sottolineato dall’applauso della comunità aiellese, quello dello scorso venerdì
pomeriggio, all’arrivo dei frati Minimi e del sacro mantello scapolare, la più
conosciuta reliquia del taumaturgo paolano.
Per l’importante, singolare e emozionante evento
religioso, a porta di Suso, uno degli ingressi al paese, c’erano molti fedeli del
centro abitato e delle tante frazioni che, assieme al parroco don Jean Paul Bamba
con il delegato vescovile don Pasquale Traulo, le Suore Fscj, il sindaco Francesco
Iacucci con gli amministratori; e diversi rappresentanti delle forze
dell’ordine hanno salutato la delegazione dei francescani.
Il corteo, in processione attraverso le vie del
centro storico con i damaschi da finestre e balconi, ha raggiunto poi il duomo
cittadino di S. Maria Maggiore, dove la Reliquia è stata esposta per la
venerazione dei fedeli, e dove è stata officiata la S. Messa, durante la quale don
Pasquale Traulo, delegato dal vescovo Mons. Nunnari, ha conferito il mandato
per la missione popolare ai frati Minimi di San Francesco di Paola, che si
svolgerà dal 23 al 31 marzo prossimo. Nel corso della settimana, oltre alle
celebrazioni religiose, sono in programma visite alle famiglie e agli ammalati
del centro storico e delle contrade; incontri con i giovani; centri di ascolto
serali. Per giovedì 28, si terrà pure una seduta di consiglio comunale, al
quale parteciperanno i missionari e padre Rocco Benvenuto, correttore
provinciale dell’ordine.
«La missione popolare – ha spiegato ai fedeli
convenuti il parroco don Bamba - viene per invitarci a camminare con il Signore,
è un momento di grazia che siamo chiamati a vivere con spirituale entusiasmo e
slancio interiore affinché porti frutti di vera conversione e perfezionamento
spirituale secondo lo spirito, la vita e l’esempio di S. Francesco di Paola».
Bruno Pino
Testo aggiunto in data 27.03.2012
Testo aggiunto in data 27.03.2012
Ricco di appuntamenti il programma della missione popolare che qui di
seguito sintetizziamo.
Sabato 24
marzo –
ore 7.45 Lodi e S. Messa; ore 9 Visita alle famiglie e agli ammalati; ore 12.15
Ora media; dalle ore 15 alle 16 Incontro con i ragazzi del Catechismo presso
l’Istituto Comprensivo; sempre alle 16, in chiesa, incontro con i giovani; ore
18 S. Messa;
Domenica
25 marzo
– ore 9 S. Messa; ore 11 S. Messa; ore 15.30 Processione con le Reliquie del
Santo verso la frazione di Cannavali; segue S. Messa nella chiesa della Madonna
del Rosario; ore 18 Adorazione Eucaristica; ore 21 Centri di Ascolto;
Lunedì 26
marzo –
ore 7.45 Lodi e S. Messa; ore 8.10 Buongiorno a Gesù nelle Scuole cittadine;
ore 9 Visita alle famiglie e agli ammalati; ore 11 visita nelle Scuole; ore
15.20 Continua la visita alle famiglie; ore 18 S. Messa; ore 21 Centri di
Ascolto;
Martedì 27
marzo -
ore 7.45 Lodi e S. Messa; ore 8.10 Buongiorno a Gesù nelle Scuole cittadine;
ore 9 Visita alle famiglie e agli ammalati; ore 15.30 Continua la visita alle
famiglie; ore 18 S. Messa;
Mercoledì
28 marzo
- ore 7.45 Lodi e S. Messa; ore 8.10 Buongiorno a Gesù nelle Scuole cittadine;
ore 9 Visita alle famiglie e agli ammalati; ore 15 Centro Anziani di
Patricello; ore 18 S. Messa nella Chiesa della Madonna delle Grazie; ore 21
Veglia mariana;
Giovedì 29
marzo -
ore 7.45 Lodi e S. Messa; ore 8.10 Buongiorno a Gesù nelle Scuole cittadine;
ore 9 Visita alle famiglie e agli ammalati; dalle ore 16 alle 17 Consiglio
Comunale; ore 18 S. Messa officiata da padre Rocco Benvenuto, Correttore
provinciale dell’Ordine dei Minimi; ore 20 Cena con l’Amministrazione comunale;
Venerdì 30
marzo -
ore 7.45 Lodi e S. Messa; ore 8.10 Buongiorno a Gesù nelle Scuole cittadine;
ore 9 Visita alle famiglie e agli ammalati; ore 17 Via Crucis per le vie del
paese; ore 21 Secondo incontro con i giovani;
Sabato 31
marzo -
ore 7.45 Lodi e S. Messa; ore 9 Visita alle famiglie e agli ammalati; ore 11 S.
Messa per bambini, genitori, padrini e madrine, e catechisti; ore 16.30
Preghiera conclusiva.
La storia della lampada votiva
A seguire, ecco le notizie sull’origine della
tradizione, forniteci dalla Redazione della Voce del Santuario.
«A memoria dell’amore che
ciascun calabrese nutre per S. Francesco, fu collocata presso la Cappella
delle Reliquie del Santuario di Paola una prestigiosa “Lampada
votiva” che ogni anno, il 2 maggio, viene accesa grazie all’olio votivo offerto
da tre comuni della Regione. La lampada votiva è un imponente ed
artistico manufatto, ideato da P. Vincenzo Donnarumma dei Minimi nei tristi
giorni del luglio - agosto 1943. Essa venne solennemente benedetta ed
accesa per la prima volta dal sindaco di Cosenza Adolfo Quintieri, nel
lontano 13 ottobre 1946. La felice circostanza del 2 maggio
conserva un aspetto molto singolare perché vede radunati in preghiera,
all’ombra di S. Francesco, le più alte espressioni della realtà politica
calabrese. Prima che inizi la Celebrazione Eucaristica, sono i
sindaci dei tre comuni, a nome di tutti i calabresi, che versano l’olio nella
lampada; ma ad accenderla è sempre il sig. Presidente della Giunta Regionale
della Calabria che, in quest’occasione, dopo aver proclamato l’atto di
affidamento della Regione al S. Patrono, pronuncia un atteso discorso rivolto
ai presenti al rito ed anche a coloro che attraverso i nuovi mezzi di
comunicazione sociale (televisioni locali, internet e radio)
seguono la celebrazione in diretta. Al termine della partecipata
manifestazione la comunità religiosa dei Frati Minimi offre alle
municipalità convenute alcuni doni simbolici: un grande quadro di S. Francesco
che i rispettivi Sindaci, a memoria dell’avvenimento, appendono solitamente
nelle Sale Consiliari dei loro Comuni e una piccola pianta di ulivo calabrese.
Un omaggio quest’ultimo, ricco di significato. La pianticella,
infatti, verrà piantata in uno spazio designato e quando inizierà a dare le
prime olive saranno queste il segno che i PP. Minimi dovranno ritornare
nuovamente in quella città per svolgere un’altra Missione popolare. La giornata del 2
maggio ha alle spalle mesi di intenso lavoro pastorale. Per lo
svolgimento del rito di accensione della Lampada, infatti, i tre
comuni della Calabria scelti per l’offerta dell’olio votivo vengono preparati
adeguatamente attraverso una Missione Popolare coordinata dai PP. Minimi che si
svolge, ogni anno, solitamente in Quaresima, nei Comuni
designati. La Missione Popolare è un tempo eccezionale di forte
evangelizzazione, il momento favorevole per far nascere o
irrobustire la fede. Nel corso del loro svolgimento si
vivono diversi momenti di preghiera, di animazione e di riflessione, tutti
coronati da suggestive e partecipate celebrazioni comunitarie. A sera si
tengono i “centri di ascolto” nelle famiglie, piccole scuole bibliche nelle
quali si proclamano e si commentano alcuni brani della Sacra Scrittura al fine
di riflettere sui principi di fede grazie all’aiuto dei Padri missionari.
L’annuncio cristiano, quindi, viene portato liberamente in ogni luogo,
soprattutto nelle scuole, nei vari locali pubblici e, se è richiesto, anche in
una seduta straordinaria di consiglio comunale. I missionari visitano anche gli ammalati: essi si presentano
e dicono che sono inviati dal Parroco, portano il Crocifisso al collo,
consegnato loro dal Vescovo al momento del mandato missionario, e non
accettano nessuna offerta in denaro. Altro motivo di gioia
è la presenza del Mantello di S. Francesco che durante il
periodo della Missione popolare viene esposto alla venerazione dei fedeli». (b.p.)
San
Francesco di Paola ad Aiello
È un antico legame quello tra la comunità
aiellese e il taumaturgo paolano (Paola 27 marzo 1416 – Tours 2 aprile 1507). Un
legame che nel tempo si era affievolito, e che ora ritorna a rafforzarsi.
Di questa devozione ne erano testimonianza le
sacre effigi conservate nelle chiese cittadine. Oltre alla bella statua del
santo conservata sull’altare della navata sinistra di S. Maria Maggiore, in
cartapesta leccese (databile tra fine ottocento e inizio novecento), che andrebbe restaurata, posizionata per
l’occasione nei pressi dell’altare centrale, vicino al mantello scapolare di S.
Francesco, si contavano altre opere d’arte, come riporta un inventario di metà ‘700 del Regio Tavolario Schioppa.
Nella chiesa di Santa
Maria Maggiore, per esempio - ci informa lo storico Rocco Liberti - erano
custoditi: un quadro nella cappella di juspatronato della famiglia Manetta
della Madonna del Carmine con S. Caterina e S. Francesco di Paola, e un altro
dipinto nella Cappella dei Giannuzzi dedicato al santo taumaturgo. Nella chiesa
di S. Giuliano si conservava un quadro dell’Addolorata con S. Giuliano e S.
Francesco. In un’altra cappella ora distrutta, quella di S. Giuseppe sita
nell’omonimo largo, era custodito un quadro della Beata Vergine ed i Santi
Giuseppe e Francesco di Paola.
Oltre alle opere d’arte
citate, di cui oggi purtroppo non rimane nessuna traccia, nel centro
dell’abitato, c’era e c’è tuttora, nell’omonimo spiazzo, la cappella
devozionale dedicata a San Francesco di Paola, il santo calabrese “onnipresente
– fa notare Liberti – in quasi tutti gli spazi sacri di Aiello”. La chiesetta
venne costruita nel 1718 per volere della famiglia Giannuzzi, e reca sullo
stipite del portoncino d’entrata la scritta: «Chi vuol Gratie del Ciel corre a’
Francesco». (b.p.)
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