COMUNICATO STAMPA
Pur tra mille difficoltà e
tentativi istituzionali di impedire la piena conoscenza dei fatti, la verità
sull’inquinamento della vallata del fiume Oliva sta emergendo. Abbiamo sempre
sostenuto che è primario interesse della popolazione risolvere il grave
problema che persone senza scrupoli hanno causato alle comunità che vivono
nella vallata e nei comuni contermini, con gravi danni alla salute dei
cittadini.
Il comitato civico Natale De
Grazia intende esprimere gratitudine alla procura di Paola per i risultati
conseguiti sulle due delicate inchieste legate alla depurazione delle acque ed
all’inquinamento del fiume Oliva. L’emissione delle richieste di custodia
cautelare sono l’epilogo di anni di lavoro, tesi all’acquisizione di dati per
tutelare la salute della popolazione. Inchieste molto delicate condotte in
questi anni dalla procura di Paola con estremi sacrifici in quasi assoluto isolamento
istituzionale.
Noi non siamo “giustizialisti” e
non godiamo difronte alla limitazione della libertà, ma i provvedimenti di custodia
cautelare emessi in questi ultimi giorni, aggiungono un tassello di verità a quelle
vicende che da più parti si è cercato e si cerca di occultare, soprattutto da quegli
ambienti istituzionali che troppo spesso vestono i panni dei rassicuratori e che
hanno cercato di convincere l’opinione pubblica che il mare inquinato e i
veleni dell’Oliva erano un’invenzione degli ambientalisti e degli organi di
informazione in cerca di notizie sensazionali.
L’individuazione di responsabilità
sui veleni disseminati nel fiume Oliva e nel mar Tirreno, secondo il principio
che “chi inquina paga”, potrebbe costringere chi indebitamente si è arricchito minando la salute
dei cittadini, a restituire alla comunità parte di quegli illeciti guadagni,
per risanare il territorio sostenendo i costi della bonifica di cui non possono
e non devono farsi carico i cittadini.
Il fatto che il Gip abbia convalidando le misure di
custodia cautelare, confermando in sostanza l’intero impianto accusatorio redatto
dalla Procura di Paola, dimostra l’ottimo lavoro svolto dal pool investigativo
diretto dal dott. Bruno Giordano, che probabilmente
aveva visto bene anche sull’inchiesta legata alle c.d. “navi dei veleni”, chiusa
troppo frettolosamente. Se il Governo e la Procura nazionale antimafia avessero fatto
continuare il suo lavoro alla procura di Paola l’esito di quelle indagini
avrebbe consegnato probabilmente una verità diversa.
I fatti di
oggi testimoniano che le nostre preoccupazioni sullo stato dell’Oliva erano
fondate, che le nostre proteste e le azioni messe in campo - ad iniziare dalla
grande manifestazione del 24 ottobre 2009 tesa a sollecitare l’intervento delle
istituzioni - non erano comportamenti sprovveduti ed irresponsabili.
A questo
punto ci aspettiamo che le autorità competenti - ad iniziare dagli enti locali
- svestano i panni di “rassicuratori” e assumano le responsabilità che loro competono
compiendo tutti gli atti amministrativi necessari ad avviare la fase di
bonifica delle aree inquinate e diano inizio ad una seria ed accurata indagine sulle
malattie epidemiologiche contratte nell’area circostante la vallata dell’Oliva
e sull’intero territorio del Tirreno cosentino, con l’istituzione del registro tumori tante volte promesso ma mai realmente istituito.
Amantea,
17/11/2011
Comitato civico Natale De Grazia
Sugli sviluppi dei rifiuti tossici nel fiume Oliva
RispondiEliminaComunicato stampa del 18 novembre 2011
In relazione agli ultimi sviluppi delle indagini sull’inquinamento del fiume Oliva ed indipendentemente dagli esiti processuali che nessuno intende anticipare, è opportuno rappresentare che solo grazie alla caparbietà dell’azione della Procura della Repubblica di Paola e delle forze di Polizia inquirenti, è stato possibile dare dignità e sostanza all’azione dello Stato nella tutela del primario diritto alla salute della nostra comunità ed alla tutela del nostro incomparabile territorio.
Particolarmente grave appare il fatto che larga parte dei rifiuti interrati nell’area sembra provenissero da lavorazioni e/o produzioni non presenti in Calabria, a testimonianza di un fenomeno che, forse per troppo tempo sottovalutato, ha interessato molte aree del nostro meridione.
L’atteggiamento che questa Amministrazione comunale ha mantenuto sulla vicenda è stato di estrema attenzione e prudenza, di appoggio alle autorità inquirenti, mettendo a disposizione i pochi uomini e le poche risorse di cui disponiamo, unitamente all’interessamento dell’Assessorato Regionale all’Ambiente sulla reale possibilità di bonifica del sito, a conclusione delle indagini ed in presenza della caratterizzazione dell’area da parte dell’ISPRA.
Già sin d’ora riteniamo però doveroso che la Provincia, la Regione, lo Stato, ognuno per la propria competenza si adoperi per la necessaria bonifica del sito, al fine di ridare serenità e tranquillità alle popolazioni interessate e per la realizzazione di un parco fluviale che restituisca dignità e valorizzi una delle più belle aree paesaggistiche della nostra Calabria. Ciò costituirebbe un importante segnale di un rinnovato e responsabile impegno della classe politica a salvaguardia del territorio ed un monito per il futuro affinché non abbiano a ripetersi simili devastazioni a danno di intere comunità.
A tale proposito la Città accoglie con particolare interesse ed attenzione la delegazione della Commissione Europea (ENVI - Ambiente, Salute pubblica e Sicurezza Alimentare) che sarà ospite della nostra Città mercoledì prossimo, accompagnata dall’On. Mario Pirillo, proprio per conoscere la reale situazione del fiume Oliva e, siamo certi, anche loro lavoreranno per individuare risposte effettivamente risolutrici.
L’Amministrazione Comunale di Amantea