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Aiello, molti visitatori per le mostre sull’emigrazione italiana in Francia; e delle opere dell’artista Giuseppe Civitelli

Aiello, molti visitatori per le mostre sull’emigrazione italiana in Francia; e delle opere dell’artista Giuseppe Civitelli
AIELLO CALABRO – Due esposizioni, in questo scorcio d’agosto, inaugurate da qualche giorno, animano culturalmente la cittadina collinare.
La prima mostra, dal titolo “Esperons que…”, aperta tutti i giorni dal 10 al 20 agosto (Casa delle Culture, 18.00 – 21.00) , ha come tema l’emigrazione italiana in Francia negli ultimi 150 anni, ed è curata dal Comites di Chambery e patrocinata dal Comune di Aiello Calabro.
Il percorso espositivo può essere descritto come il tentativo di rispondere a una serie di domande: le stesse domande che descrivono l’esistenza di tanti migranti di oggi. Che cosa ha spinto tanti italiani a emigrare? Quali erano i loro sogni e le loro aspettative? Quale la realtà con cui, una volta giunti in Francia, hanno dovuto confrontarsi? E ancora: come sono stati accolti dalla popolazione savoiarda? Quale ruolo hanno svolto nella comunità che li ha ospitati? Quali sono stati i loro mestieri? Quali i rapporti che hanno mantenuto con l’Italia e con chi è rimasto?
Tutto questo viene raccontato attraverso le immagini inedite che i discendenti dei tanti italiani emigrati a Chambéry e in Savoia hanno tratto dai loro album di famiglia. Fotografie spesso sbiadite o ingiallite che descrivono un mondo apparentemente passato, privato e lontano da noi, eppure legato strettamente al nostro presente, alla nostra identità, ai rapporti che ci legano ai nostri vicini d’oltralpe. Fa da complemento alla mostra il libro dall’omonimo titolo di François Forrais e Angela Caprifoglio, presenti in questi giorni nella cittadina, assieme alla signora Anna Cuglietta, aiellese emigrata e parte del team d’oltralpe che ha allestito l’evento.
La seconda mostra (vernissage l'11 agosto scorso), invece, è dedicata a Giuseppe Civitelli (Aiello 1907 – Roma 1990), artista e ceramista «di maggior talento della seconda metà del ventesimo secolo». L’esposizione, che è patrocinata sempre dall’amministrazione locale ed è curata dai figli dell’artista, è allestita in una location d’eccezione. È la prima volta, infatti, che palazzo Cybo Malaspina, grazie alla collaborazione delle proprietarie, le signore Elena e Valeria Viola, ospita una iniziativa del genere. Si potrà visitare sino al 20 di agosto, tutti i giorni, dalle 19 alle 22.30.
«Pur se inserito nel quadro più ampio dell’arte italiana e della storia dell’arte ceramica più recente – scrive la critica Lisa Hockemeyer, già curatrice di una mostra di grande successo a Londra sull’arte ceramica italiana, in cui erano presenti anche le opere dell’artista nativo di Aiello Calabro – Civitelli è stato una delle figure ricorrenti nel vivace panorama artistico romano degli anni ’50 e ’60 e oltre».
Una mostra grafiche, dipinti, e ceramiche che «offre una opportunità unica – scrive ancora Lisa Hockemeyer – per rivisitare e rivalutare la carriera artistica di Giuseppe Civitelli. Tale opportunità si è fatta attendere a lungo».

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