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Campagna referendaria su Acqua Pubblica e Nucleare. Il comitato locale scrive ai candidati del Comprensorio

Il comitato comprensoriale di Amantea che porta avanti al campagna referendaria su Acqua pubblica e nucleare,  ha scritto a tutti i candidati a sindaco del comprensorio di Amantea chiedendo di prendere posizione sui temi  referendari.
Qui di seguito la lettera.
LETTERA APERTA          

Oggetto: campagna elettorale referendaria su Acqua Pubblica e Nucleare

Il Comitato comprensoriale “Vota Sì per l’Acqua Bene Comune e per Fermare il Nucleare” che organizza la campagna elettorale sui referendum del 12 e 13 giugno 2011 nel comprensorio di Amantea, si rivolge a Lei nella qualità di candidato alla carica di sindaco del suo Comune per chiedere un fattivo impegno affinché i due referendum sull’acqua pubblica e sul nucleare possano essere conosciuti nei loro contenuti da tutti i cittadini-elettori ponendoli nella condizione di poter decidere liberamente.
Come Ella sa, i due referendum contro la privatizzazione dell’acqua e quello contro la reintroduzione del nucleare nel nostro paese, vengono continuamente boicottati da parte del governo che prima ha impedito la contemporanea consultazione tra turno elettorale amministrativo e referendum, facendo pagare alla collettività un costo aggiuntivo di 350 milioni di euro, poi è ricorso all’approvazione di alcuni provvedimenti di parziale modifica della legislazione vigente che dovrebbero impedire la consultazione referendaria. In attesa del pronunciamento della Corte di Cassazione sui decreti blocca-referendum del governo, il Comitato promotore, nella convinzione che la consultazione si svolgerà comunque, chiede a tutti i democratici di attivarsi per una corretta informazione sui contenuti dei quesiti.
Poiché, come Lei sa, la consultazione referendaria per essere valida necessita della partecipazione al voto di almeno il 50 più uno per cento degli elettori, coloro che vogliono negare al popolo sovrano il diritto di decidere su due importantissime scelte che interessano la propria vita e quella delle generazioni future, ricorrono ad ogni mezzo per impedire che quel quorum venga raggiunto.
In democrazia, ai cittadini dovrebbe essere garantito il diritto a decidere sul proprio presente e sul proprio futuro, sicché chi si dichiara democratico dovrebbe  favorire sempre tutte le consultazioni elettorali, compresa quella referendaria.
Ancor di più lo dovrebbe fare oggi, dal momento che i quesiti referendari riguardano problemi vitali come quello della privatizzazione dell’acqua e quello sulla costruzione di centrali nucleari in Italia.
La privatizzazione dell’acqua, introducendo il principio della mercificazione di un bene naturale che invece dovrebbe essere garantito a tutti senza discriminazioni di natura economica e sociale, di fatto toglie all’ente pubblico la gestione del servizio idrico per affidarlo a società miste o private che possono far pesare sulle tariffe pagate dai cittadini  non soltanto i costi del servizio (come avviene quando la gestione è pubblica) ma anche la “remunerazione del capitale investito” da parte dei privati, ciò significando un sicuro aumento delle tariffe legato alle leggi del capitale e del profitto.
Mentre nei paesi dove la privatizzazione dell’acqua era stata introdotta alcuni anni fa (Francia, Belgio ecc.) si sta ritornando alla gestione pubblica, in Italia si vuole “privatizzare” nel solo interesse dei privati speculatori e contro gli interessi diffusi dei cittadini.
Votare SI il 12 e 13 giugno significa bloccare questa mastodontica operazione speculativa.
Quanto al referendum sul nucleare, dopo quello che è successo in Giappone e che è stato in gran parte nascosto all’opinione pubblica dalle lobby nucleari di tutto il pianeta,  soltanto governanti senza coscienza possono ancora pensare di poter costruire nuove centrali atomiche, quando invece, come stanno pensando di fare in Giappone ed in Germania, bisognerà smantellare quelle esistenti ed introdurre nuove tecnologie per utilizzare totalmente le fonti rinnovabili.  
Ricorrere a stratagemmi legislativi, come sta facendo il governo italiano, per impedire la consultazione referendaria del 12  e del 13 giugno è un fatto gravissimo perché, mentre i cittadini (ricordiamo che i referendum sono stati firmati da circa un milione e mezzo di cittadini), chiedono la cancellazione di tutte le norme che privatizzano l’acqua e di tutte quelle che possono far ritornare il nucleare in Italia, le disposizioni legislative approntate non rispondono alla domanda referendaria ma sono finalizzate a  rimandare i problemi ad un futuro migliore (per loro).
Alla luce di tutto ciò, il Comitato per i referendum sull’acqua pubblica e contro il nucleare si rivolge alle SS.LL. chiedendo che:

  • Durante la campagna elettorale per le amministrative i cittadini-elettori del suo Comune vengano informati anche della consultazione referendaria;
  • I candidati delle liste facciano conoscere agli elettori le loro scelte sul voto referendario;
  • I candidati alla carica di sindaco dichiarino pubblicamente la loro disponibilità/indisponibilità   alla costituzione di un Consorzio inter-comunale per la gestione  del servizio idrico integrato che comprenda i Comuni di Amantea, Cleto, S. Pietro in A., Belmonte C., Longobardi, Fiumefreddo, Serra d’A., Nocera T., Aiello C. e Lago.
Se lo ritengono opportuno, i candidati ai quali la presente viene inviata possono comunicare al nostro Comitato quali decisioni intendono assumere, nel presente e nel futuro, su tutti i problemi da noi esposti con la presente lettera, e come intendano far conoscere le proprie scelte ai cittadini-elettori.
Restiamo in attesa di un cortese riscontro. Distintamente
Amantea, 01/05/2010
Il Comitato Referendario Comprensoriale
“Vota Sì per l’Acqua Bene Comune
e per Fermare il Nucleare”
c/o Comitato Natale De Grazia - Pal. GeFa
Via Della Libertà - Amantea (CS)

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