
Dopo quei lavori degli anni ’50, la chiesa non ebbe però altri interventi di conservazione. Tanto che negli anni è andata progressivamente rovinandosi. A parte un intervento di qualche anno fa del comune che fece ripristinare la copertura, san Giuliano da tanti, troppi anni, versa davvero in brutte condizioni. E meriterebbe, per suo il valore storico e artistico, un necessario finanziamento da parte delle istituzioni competenti.
La chiesa, del periodo gotico-aragonese, venne costruita sotto i Siscar, feudatari dello stato aiellese. Al suo interno, vi sono le cappelle del SS. Rosario, una volta sede dell’omonima confraternita; e della Madonna del Carmine, ancora più interessante dal punto di vista artistico. Presenta un arco in arenaria scolpito in doppio ordine con lesene jonico-composite e lesene a grottesche muliebri. Un’opera che assomiglia molto – come fa notare lo storico dell’arte G. Solferino - a brani architettonici del Convento francescano degli Osservanti, a cui lavorò, per committenza dei Cybo, l’equipe dello scultore fiorentino Barbalonga, che ad Aiello si stabilì e dove aprì una scuola di scalpellini.
Intanto, sebbene non si abbia ancora notizia di prossimi restauri, l’attenzione per lo stato precario della chiesa, è tenuta alta sul web. Grazie alle numerose segnalazioni, su iniziativa del Blog di Aiello Calabro e dintorni, San Giuliano si è piazzata al 31° posto nella classifica regionale nell’ambito del censimento 2010 FAI dei Luoghi del Cuore, i cui risultati (ben 464.649 segnalazioni ricevute) sono stati resi noti qualche giorno fa.
Commenti
Posta un commento
Salve. Grazie per il commento.
Il curatore del Blog fa presente che non è responsabile per quanto pubblicato dai lettori. I commenti offensivi o lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di terzi, di genere spam, razzisti o contenenti dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy, verranno cancellati.