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Aiello Calabro. Dissesto e inquinamento ambientale, gli argomenti del dibattito organizzato da AdP


Video aggiunto in data 2 agosto 2010
AIELLO CALABRO - Il dibattito promosso da AdP, il movimento di opposizione locale, dopo che si è parlato a lungo di dissesto, terremoti, tettonica e frane, si è riscaldato sulla questione dell'inquinamento ambientale dell'Oliva. Un tema caldo, appunto, che tiene desta la preoccupazione, la voglia di sapere delle popolazioni che vivono a queste latitudini. Che si aspettano - quali che siano le risultanze delle analisi qualitative dei carotaggi fatti effettuare dalla Procura della Repubblica di Paola - la bonifica del bacino fluviale nel più breve tempo possibile. Non bisogna dimenticare, che i fanghi industriali, sotterrati nei terreni attorno al torrente, sono stati accertati. E sempre di fanghi industriali si tratta. 
Interessanti le relazioni tecniche dei geologi Tonino Simone, di Gino Merenda, già Direttore  dell'IRPI del CNR di Rende, e di Franco Violo, Presidente dell'Ordine Regionale dei Geologi.
L'incontro, moderato da Ernesto Cicero, è entrato nel vivo però con l'intervento del giornalista Francesco Cirillo. L'ambientalista militante, commentando le immagini di un video-denuncia, ha parlato della rottura dell'equilibrio tra l'uomo e la natura. Di un tipo di sviluppo senza regole. Della montagna di rifiuti tossici nella Valle Oliva, accertati dalla indagini della Procura di Paola, dei veleni della Marlane e della Sibaritide. Dei tanti, troppi morti di tumore. Di un tipo di politica per la quale non si può dire la verità, “perché sennò si danneggia il turismo”.
Indice puntato, per Michele Bruni, capogruppo consiliare di AdP, contro degrado e inquinamento ambientale, causati da “responsabilità politiche legate alla mancata azione preventiva”. “Purtroppo, alla luce di quanto emerso negli ultimi anni, le amministrazioni locali - ha detto - hanno fallito sotto questo aspetto (…). Il fiume Oliva è l'emblema del fallimento politico delle istituzioni e delle amministrazioni locali”.
Della vicenda della nave di Cetraro, tra gli altri temi della serata, ha parlato Fausto Orsomarso. “Io sto dalla parte dello Stato, e per quanto mi riguarda - ha rassicurato il consigliere regionale -, lo Stato è arrivato con i mezzi che aveva a disposizione e ci ha detto che a largo di quelle coste non ci sono navi dei veleni”. Una dichiarazione che ha causato l'abbandono di qualcuno dell'uditorio.
A chiusura, il discorso dell'assessore regionale all'ambiente Pugliano che ha annunciato l'impegno del nuovo governo regionale su dissesto idrogeologico e politiche ambientali. Diversamente, “ogni altra azione che noi dovessimo mettere in campo - ha sostenuto - resterà vana”. Sulla questione ambientale che riguarda il territorio, l'assessore ha chiarito che la situazione inquinamento “non va né amplificata, né presa sotto gamba”. Non è tra quelli, Pugliano, che vuole tranquillizzare. Ha ribadito, invece, l'attenzione delle Istituzioni verso questo territorio. Tuttavia, i dati scientifici in possesso sinora sulla situazione dell'Olivo, che l'assessore ha definito “speditivi” (per stabilire se ci fosse pericolosità per gli addetti ai lavori ai carotaggi, nda), sono “confortanti”. Sapremo in seguito le risultanze dei carotaggi eseguiti (380 campioni prelevati per esami chimici, e 230 per esami radiometrici).
A seguire, gli interventi fuori programma. Ha iniziato il sindaco Iacucci, che ha replicato ai rilievi di Bruni, e disapprovato le dichiarazioni stampa e tv del procuratore Giordano rese senza essere confortate da prove. La tutela della salute dei cittadini viene prima di tutto - questo il senso delle parole del sindaco - ma bisogna prima avere dati scientifici certi.
Polemiche sul finale tra qualcuno del pubblico indirizzate all'assessore Pugliano ed al consigliere Orsomarso. Voci che chiedevano verità su responsabilità, bonifica dei luoghi, e altre istanze, come l'istituzione del registro tumori, sempre annunciata e mai davvero attuata.
Di Cirillo, in occasione del convegno aiellese alla prima uscita pubblica, il libro fresco di stampa per i tipi di Coessenza, “la Notte di Santa Lucia” (Coessenza editrice, 2010, euro 8,00, prefazione di Rodolfo Ambrosio, con un intervento di Gianni Lannes). Un volume che riassume la cronaca di un Mi(ni)stero dalle navi Rosso alla Cunsky. 
“Spero che questo libro, insieme agli altri scritti sull’argomento – scrive l’autore – possano servire al raggiungimento della verità per Giannino Losardo assassinato dalla ‘ndrangheta a Cetraro, Natale De Grazia morto misteriosamente, Ilaria Alpi e Miran Hrovotin assassinati in Somalia, e per tutti quei semplici cittadini colpiti da tumori e malattie varie in conseguenza del traffico di rifiuti tossici a terra ed in mare”.

Commenti

  1. Sta scoppiando la verità...13 agosto 2010 alle ore 15:34

    Oliva, sta scoppiando la verità (http://www.tirrenonews.it/Portale/index.php?option=com_content&view=article&id=2340:oliva--sta-scoppiando-la-verita&catid=94:hinterland&Itemid=515)
    E vai! È il grido finale di chi si attende un risultato da sempre sperato, anche se da pochissimi. Un grido quasi liberatorio, un grido non gridato, perché gli altri hanno musi lunghi e scuotono la testa. E’ il grido del combattivo sindaco di Aiello Calabro Franco Iacucci il quale interviene fuori programma nel convegno sull’ambiente organizzato dall’Adp e che ha disapprovato le dichiarazioni stampa e tv del procuratore Giordano rese senza essere confortate da prove, affermando che “ La tutela della salute dei cittadini viene prima di tutto, ma bisogna prima avere dati scientifici certi”. Un tema quello dell’Oliva che tiene svegli, preoccupati. Un tema che ha mostrato di queste terre un volto terribile e che ha provocato danni incalcolabili , ma di cui oggi nessuno si dichiara responsabile. Un tema che ha terrorizzato, dentro e fuori la Calabria, e che se oggi si scioglie come neve al sole lascia tanto amaro in bocca. E si illude chi pensa che la cosa finisca qui e così. Chi ha ucciso un territorio deve pagarne il conto. Chiunque sia! Oggi qualcuno continua nel tran, tran e dichiara che “ qualunque siano i risultati qualitativi delle indagini occorre al più presto fare la bonifica della vallata dell’Oliva” E sempre questi difensori del mondo affermano che “ Non bisogna dimenticare, che i fanghi industriali, sotterrati nei terreni attorno al torrente, sono stati accertati. E sempre di fanghi industriali si tratta.” Non sappiamo, come dice una persona che conosce professionalmente la intera vallata e che non ha mai trovato niente di anomalo e tantomeno di pericoloso, anzi, se si tratta di “sdierro”, quei famosi "fanghi" industriali che tutti hanno visto sversare nei fiumi calabresi e dai quali sono derivati perfino i “tranci” di antiche colonne. E questo se va bene! Perché ci saranno altri che diranno che non è vero; che è tutta una bufala; che non è possibile che vent’anni di indagini nell’Oliva possano dare risultati simili; che non è possibile che siano stati fatti 610 carotaggi (380 campioni prelevati per esami chimici e 230 per esami radiometrici) senza che si siano ottenuti i risultati sperati; che lo Stato sta nascondendo tutto, che i "servizi" hanno messo il veto alla verità, avvolgendolo nella nebbia; che ci sono cose che tutti sanno e cose che la gente ha dichiarato di avere visto. Così come dichiarano che non è possibile che venga “certa politica” come il consigliere regionale Fausto Orsomarso e che egli si permetta di dichiarare: "Io sto dalla parte dello Stato, e per quanto mi riguarda , lo Stato è arrivato con i mezzi che aveva a disposizione e ci ha detto che a largo di quelle coste non ci sono navi dei veleni". Chi è lui per dire cose simili, smentendo le speranze di chi ha sempre creduto il contrario e che vuole continuare a crederlo e che pertanto non poteva restare nell’uditorio dell’incontro svoltosi ad Aiello Calabro? Nè è possibile accettare il discorso dell'assessore regionale all'ambiente Pugliano che ha chiarito che la situazione inquinamento "non va né amplificata, né presa sotto gamba". Pugliano ha dichiarato che i dati scientifici in possesso sinora sulla situazione dell'Olivo, sono "confortanti" smentendo tutte le contrarie affermazioni emerse finora.... (continua)

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  2. sta scoppiando la verità (2)13 agosto 2010 alle ore 15:35

    (continua)
    La affermazione più attenta è sicuramente stata quella di Michele Bruni, capogruppo consiliare di AdP ad Aiello Calabro” Il fiume Oliva è l'emblema del fallimento politico delle istituzioni e delle amministrazioni locali". Ed è vero. Ma non solo. È vero che per anni nessun ambientalista ( NESSUNO) ha gridato per i rifiuti di una città sversati nel letto del fiume Oliva con tutti i veleni che i rifiuti indifferenziati contengono. Nessuna istituzione ha fermato quello che era un disastro ambientale annunciato. Nessuno oggi si rende conto che non è più nemmeno possibile alcuna bonifica perché il percolato di questa grande discarica ha violentato le falde e si avvia verso il mare se non lo ha già raggiunto. E si è cercato quello che forse non c’è , anziché quello che sicuramente c’era. Ma ora sta scoppiando la verità Ed è un bene!

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