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Aiello Calabro. Alla "scoperta" del patrimonio sacro. Giovani volontari impegnati nella pulizia della Chiesa madre

AIELLO CALABRO, Cs – Lo stato di conservazione dei luoghi di culto della cittadina e molti beni artistici in essi conservati non versano, purtroppo, in buone condizioni. Parliamo, in particolare, della chiesa Matrice di Santa Maria Maggiore, le cui strutture ‘400esche, come fa notare lo storico dell’arte Gianfrancesco Solferino, «patiscono l’umidità, sia interna che esterna, lesioni strutturali anche di particolare gravità, nonché la mutilante presenza di intonaci e rifacimenti ‘900eschi che impediscono la lettura della possente costruzione rinascimentale».
Ancor più grave, per Solferino, la situazione delle cappelle radiali, «ormai ridotte inverosimilmente – segnala - a depositi malsani e infestati dai topi, degli arredi lignei superstiti, tra cui alcune interessanti statue». Come pure l’Archivio parrocchiale e i volumi ‘7-800eschi del fondo ereditato dall’Arciprete Solimena, attualmente coperti da muffe e funghi maleodoranti.
Da leggere come significativo segnale di buona volontà e di interessamento per il patrimonio culturale e religioso, è l’iniziativa di ripristinare la sala adiacente alla Chiesa di Santa Maria Maggiore, da tempo in disuso ed in pessime condizioni, voluta dal parroco don Jean Paul Bamba e sostenuta dall'Amministrazione Comunale. Nei giorni scorsi, una squadra di giovani e giovanissimi volontari (presente anche l’assessoressa Pucci), ha lavorato non poco per fare ordine e pulizia, e mettere al sicuro alcune testimonianze di arte sacra. «Il lavoro continua, non è finito». Ha dichiarato Eleonora Pucci che ha rinnovato, a nome dell’amministrazione comunale, la collaborazione al parroco don Jean Paul Bamba; e ringraziato, per la partecipazione, i giovani e, per i futuri appuntamenti, «chiunque abbia desiderio di condividere la storia del nostro paese».
Anche da parte di don Bamba c’è soddisfazione. «Ringrazio tutti – ha detto il sacerdote - per lo spirito con cui si è lavorato insieme per dare un contributo alla Chiesa Madre di questo paesino che mi ha accolto con tanto affetto».
Lo scopo dell’iniziativa, dunque, sarà quella di recuperare la saletta parrocchiale - sebbene provvisoriamente - quale spazio per accogliere i giovani, in attesa di rendere fruibile per questa funzione gli ambienti della casa canonica. Poi, non appena possibile, si dovrà pensare a ripristinare e riportare la struttura all’originaria destinazione, ovvero quella di cappella dedicata a San Geniale, Patrono del paese che da troppo tempo è relegato nella navata a destra di S. Maria.
Nell’operazione di pulizia, il gruppo di volontari ha pure “scoperto” la vecchia Sagrestia stipata di un po’ di tutto, e in cui sono conservate, tra le altre cose, le statue degli angeli (nella foto in alto) in cartapesta leccese del primo ventennio del ‘900 (che trovavano posto ai lati del Patrono), visionate e fotografate assieme ad altri oggetti, già nel 2004, durante una visita ispettiva della Sovrintendenza a cui era presente, tra gli altri, anche lo storico dell’arte Solferino.
A parte la buona iniziativa di cui riferiamo, tuttavia, resta moltissimo da fare. Intanto, è necessaria una schedatura ufficiale (della Sovrintendenza) del patrimonio sacro; e in seguito gli urgenti e necessari interventi per il suo recupero. E per fare ciò, crediamo sia opportuna l’istituzione di una fondazione culturale che si occupi di reperire i fondi necessari e stabilire le priorità degli interventi.

Commenti

  1. Gianfrancesco Solferino12 marzo 2010 alle ore 13:34

    Giovani Aiellesi, tornerà il culto del PATRONO SAN GENIALE agli antichi fasti? C'è ancora qualcuno che vuole farsi interprete di un sentimento sopito? Sapranno i giovani rispolverare le tradizioni e la cultura più nobile della nostra Rocca? Se crederete veramente in questo ambizioso progetto qualcosa si muoverà molto presto... San Geniale - COME SEMPRE!!! - continuerà a fare il resto...

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  2. Un applauso al signor GianFranco Solferino per averla detta giusta e come e' : sono i giovani che devono spolverare la cultura nobile del nostro paese/della nostra Rocca. Voglio scommettere tutto sui giovani di Aiello e dintorni che questa fiaccola passata da noi quando eravamo piccoli alla tua generazione Gianfranco e tu alla prossima generazione porti i stessi frutti- Quando vado sul sito ti vedo in tutti i video, tutte le foto . un grande esempio Gianfranco

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