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Nave dei veleni. 15 domande al Ministro Prestigiacomo

Dal Blog Scirocco di Francesco Cirillo

Ed eccoci arrivati al capolinea. Si sapeva. Lo sapevo. Sin dall'inizio di questa sporca vicenda si è lavorato perchè finisse così. Vi ha lavorato il governo prima di tutto. Vi hanno lavorato piccoli sindaci del tirreno in cerca di equilibri interni ; ancora di più, vi hanno lavorato giornalisti al servizio di testate serve di gruppi industriali legati alla costruzione del ponte sullo stretto e quindi al governo stesso; vi hanno lavorato i partiti e di partitini di centro destra, che hanno voluto restare fuori da questa vicenda giusto per aspettare al varco Loiero e l'assessore Greco per la loro determinazione sulle navi dei veleni. Ecco ora la verità assoluta, incontrovertibile, innegabile, che quella nave non è la Cunsky, e guarda caso è l'unica nave della 1 guerra mondiale non censita dalla Marina Militare Italiana. Guarda caso l'unica nave nell'alto tirreno cosentino che i pescatori dello strascico non conoscevano, guarda caso l'unica nave posta proprio nello stesso punto che il pentito Fonti ha indicato come luogo dove era stata affondata da egli stesso una nave carica di veleni , Cunsky o non Cunsky che sia. Ora pongo a me stesso ed a voi lettori e naturalmente alla Ministro Prestigiacomo 15 domande:
1) Come è possibile che una persona, in questo caso Fonti, indichi un luogo del nostro mare, dando coordinate precise, e proprio in quel luogo si trova una nave? Come faceva a sapere che lì c'era una nave , se le Capitaneria di Porto e la Marina Militare non ne erano a conoscenza ?
2) Non è possibile che Fonti abbia dato delle coordinate leggermente sbagliate per cui la "sua " nave possa trovarsi a 100/200 metri più a sud, o a nord, o a est, del Catania ?
3) Chi ci dice che tutte le indagini nei fondali siano state fatte correttamente dal momento che su quella nave non c'erano presenti persone terze, quali rappresentanti della Regione, dell'Arpacal, degli ambientalisti ? Anche ben sapendo che la Mare Oceano non aveva tutte le strumentazioni necessarie ?
4) Perché riguardo alla ricerche della nave non si è seguito lo stesso metodo che lo stesso Ministero dell'Ambiente sta seguendo lungo il Fiume Oliva, ad Amantea, dove i campionamenti prelevati vengono dati a tre diverse strutture sanitarie per essere poi analizzate separatamente e poi confrontate ?
5) Perché la mare Oceano ,che era sul luogo, non ha scandagliato tutto il mare fra Cetraro e Maratea, dal momento che Fonti parla anche di un'altra nave di fronte a Maratea stessa ?
6) Perché la Marina Militare Italiana, non ha subito detto che in quell'area poteva esserci una nave passeggeri affondata nella 1 guerra mondiale ?
7) Perché la ministra Prestigiacomo ha subito detto che il caso è chiuso senza neanche accertarsi se in quella nave vi siano bidoni radioattivi ? E se gli affondatori avessero scritto sulla fiancata il nome Catania sapendo che questa era una nave scomparsa della 1a guerra mondiale ?
8) La Ministra Prestigiacomo ed il suo sottosegretario Menia perché erano da subito convinti che quella non poteva essere la Cunsky ? Cosa sapevano che noi non sapevamo ?
9) Perché la Capitaneria di Porto di Cetraro emise l'ordinanza di divieto di pesca a poche centinaia di metri dal luogo indicato da Fonti , dopo la certezza scientifica che in quel luogo vi era presenza allarmante di metalli pesanti quali l'arsenico, il cobalto ed il cromo ?
10) Cosa ha fotografato il Row dell'Arpacal ? Come mai le foto e le riprese video sono diverse da quelle della Mare Oceano ?
11) Se esitono dei fusti metallici all'interno della nave e fuori , fotografati dal Row dell'Arpacal è pare anche dalla Mare Oceano , è venuto a qualcuno il dubbio che potrebbe non essere una nave del 1917 in quanto a quell'epoca i fusti erano tutti in legno tanto che sulle navi del primo 900 e fino alla 2 guerra mondiale sulle navi fra il personale di bordo vi era sempre un mastro bottaio.
12) Se questa nave non ha bulloni come è emerso dal Row dell'Arpacal non può essere la Catania che a quell'epoca nel 1907 era tutto abbullonato.
13) Se della nave Catania non esistono foto d'epoca con quali foto, quelle fatte dalla Mare oceano, sono state confrontate, per essere riconosciuta come tale ?
14) Una misurazione di radioattività sott'acqua alla profondità di 300 metri quando la nave è a 470 m non vuole dire assolutamente nulla. 170 m d'acqua schermano le radiazioni gamma di un fattore 3*E126... cioè le radiazioni gamma che vengono potenzialmente emesse dalla sorgente e sono dirette al rilevatore vanno divise per 3 con 126 zeri dietro. Quindi anche se ci fossero tutti i noccioli di tutti i reattori nucleari del mondo non potrebbero rilevare neanche un raggio gamma. Bisognerà andare molto vicino alla nave e ad ogni singolo fusto. Quindi l'informazione data dal ministro dell'ambiente riguardo alle
radiazioni è completamente inconsistente.
15) Risulta che il piroscafo Catania venne affondato almeno a 3,2 miglia di distanza dal punto dove la "Mare Oceano" stava effettuando le verifiche. Un punto più a largo di circa cinque chilometri, non qualche centinaio di metri. Ed anche la lunghezza della nave - che secondo i dati dei costruttori era di 95,8 metri - non torna, visto che ieri il governo ha comunicato la lunghezza ufficiale del relitto, pari a 103 metri. I dati differenti del piroscafo Catania sono ben noti e riportati nel registro navale della World Ship Society e pubblicati dal sito specializzato Miramar Ship Index. Gli stessi identici dati sono pubblicati anche sul sito specializzato nella storia degli U-boat (www.uboat.net).
Domande "normali" che ogni semplice cittadino si fa , ascoltando le notizie soporifere che giungono da Roma, scavando su internet. Ma resto convinto oggi più che mai che gli unici bidoni li avremo noi. Ma bidoni pieni di bugie,depistaggi,nuove archiviazioni,falsità. Intanto i bidoni quelli veri che adesso nessuno più verificherà se ci siano o meno resteranno in fondo al nostro mare. La Mare Oceano intanto è andata via ed ha dichiarato di aver terminato la sua missione. Per una settimana di foto ha preso la bellezza di 350mila euro. Restano le dichiarazioni della Ministra : il caso è chiuso. Possiamo ritornare alla normalità. Tutto quanto adesso è nelle mani della DDA, e la presenza alla conferenza della Ministro del super procuratore Grasso, danno il peso su quanto detto e soprattutto che tutto verrà secretato e naturalmente archiviato. L'importante ora è dire e ripetere, senza alcuna smentita che quella non è una nave dei veleni e quindi non sarà necessaria più alcun altra operazione , né di recupero dei fusti , né della stessa nave. Arrivederci e grazie, è stato un vero piacere. Questa tesi peraltro era stata suffragata sin dall'inizio della vicenda dallo stesso sottosegretario Menia in arrivo a Cetraro il 22 ottobre scorso. In un intervista concessa all'ADNkronos, il sottosegretario ebbe a dichiarare :
"Potremmo avere la sorpresa che non sia la 'Cunski' come afferma il pentito, ma qualcos'altro, per esempio una nave in cui non vi e' assolutamente presenza di materiale nocivo. Potremmo invece scoprire cose diverse e allora come e' giusto e doveroso si agisce in conseguenze e con le dovute cautele del caso".
Il sottosegretario inviato qui dalla Ministro Prestigiacomo, che nemmeno si è degnata di fare un viaggio di persona sui luoghi, già sapeva tutto, già sapeva che quella non era la Cunsky . Più che un sottosegretario sembra un mago che conosce il futuro. Ma non è solo il sottosegretario su questa tesi. Anche la Gazzetta del Sud , giornale notoriamente filo governativo vi ha ampiamente scritto. Il giornale calabrese, scrisse che la nave Cunsky venne costruita nel 1956 ad Hartlepool (Gran Bretagna) con il nome originario di "Lottinge". Ha sempre battuto bandiera inglese e cambiato nome in tre distinte occasioni: nel 1974, quando venne chiamata "Samantha M"; nel 1975, quando venne battezzata "Cunsky" e nel 1991 quando fu rinominata "Shahinaz". Al momento dell'inabissamento - per il pentito avvenuto nell'ottobre del '92 - si chiamava dunque "Shahinaz". Ma di questa notizia non è venuta nessuna verifica né da parte della Procura di Catanzaro nè da nessun altro quotidiano ed è rimasta fine a se stessa. Evidentemente già ci si lavorava sopra , se il sottosegretario l'anticipò prima ancora di salire sulla Mare oceano insieme ai giornalisti calabresi.
Dire che quella nave non è la Cunsky per il governo e per tanti depistatori e sabotatori della nostra Calabria vorrebbe dire uscirsene da questa storia senza grossi danni. E' stato un abbaglio, della Procura di Paola e del Procuratore Bruno Giordano per primo, poi per la Regione Calabria e per l'assessore Silvio Greco, e poi per tutte quelle associazioni ambientaliste che fin dall'inizio hanno cavalcato la tesi del traffico delle navi dei veleni portando 35 mila persone a Manifestare ad Amantea il 24 ottobre scorso. . Questo vorrebbe dire che tutto potrebbe ritornare alla normalità, far riprendere la pesca , far riaprire le pescherie, rimettere in moto un immagine della Calabria persa in questi mesi, occultando la prova principale che era la nave.

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