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Parco archeologico di Cozzo Piano Grande (Serra D'Aiello, Cs). Domenica 30 agosto l'inaugurazione

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SERRA D'AIELLO – Secondo taglio di nastro per la piccola cittadina di Serra D'Aiello. Dopo l'apertura, lo scorso 25 luglio, di una nuova ala dell'Antiquarium archeologico, domenica 30 agosto toccherà al Parco di Cozzo Piano Grande, una area estesa per circa 3 ettari a 380 metri slm, che presenta - assieme agli altri siti serresi di Chiane e Cozzo Carminenatonio – interessanti e numerose testimonianze di quella mitica città cantata da Omero conosciuta come Temesa.

Abbiamo avuto l'opportunità - grazie ad Alybas, l'apprezzata associazione presieduta dall'ingegnere Francesco Froio, che ha in gestione il Parco e l'Antiquarium - di ammirare in anteprima questo luogo magico denso di storia.

Cozzo Piano Grande, posto tra Imbelli ad ovest e Chiane ad est, e tra i fiumi Olivo e Ribes a Nord e Sud, a circa 3000 metri di distanza dalla linea di costa, gode di una particolare posizione panoramica da cui esercitare il controllo di una lunga fascia costiera e delle vie di comunicazione lungo il fiume Olivo, tramite le quali in passato si poteva rapidamente raggiungere la Sibaritide. Tale peculiarità ha fatto sì che tutta la zona fosse abitata sin dalla protostoria.

Sul pianoro si arriva da una stradina stretta che attraversa la campagna serrese, lasciandosi alle spalle, un paio di chilometri prima, l'istituto Papa Giovanni XXIII ed il Cimitero del paese. Ancora a sistemare gli ultimi dettagli, troviamo l'ingegnere Froio che ci accompagna lungo i sentieri del parco. Man mano che si avanza, in mezzo a una distesa di ulivi e fichi, si incontra dapprima la Casa del Bronzetto (IV sec. a.C.), la statuetta di Herakles ritrovata nel vano 6 della fattoria ed ora conservata nella nuova ala dell'Antiquarium. Più in avanti, scendendo lungo il sentiero, si trova invece una delle diverse tombe a grotticella (XVIII – XIV secolo a.C.) disseminate tra Cozzo Piano Grande, Imbelli, Cozzo Carminenantonio e Foresta, purtroppo a causa di violazioni precedenti rinvenute senza alcun corredo funerario. Pure di particolare attenzione, sebbene ancora da indagare, i ruderi bizantini ubicati in cima al colle.

L'offerta culturale della piccola cittadina, dunque, che ora conta Antiquarium e parco archeologico (quest'ultimo, - ricordiamo – finanziato da un accordo di programma quadro tra la regione Calabria e la Comunità europea, per 500 mila euro), si amplia. Dopo anni di ricerche e scavi, queste due realtà - tra le più significative e di valore non solo del circondario, ma dell'intera Calabria - potranno davvero da qui in avanti concorrere a valorizzare pienamente tutto il comprensorio collegato all'antica Temesa che comprende, oltre che Serra, Campora San Giovanni, Amantea, Cleto, Nocera, Aiello. C'è da registrare, tuttavia, la necessità di ulteriori fondi finalizzati al completamento dell'area del parco – che potranno essere attinti dai prossimi Apq destinati all'archeologia - per essere utilizzata al meglio già a partire dal prossimo anno.

Alla cerimonia – inizio previsto per le 18 – partecipano Rossella Agostino, già ispettore della Soprintendenza all'epoca dell'avvio dei lavori del parco; Gregorio Aversa, attuale funzionario di zona della Soprintendenza archeologica per la Calabria; "l'archeologo di Temesa" Fabrizio Mollo, il presidente di Alybas, Francesco Froio; ed il sindaco Antonio Cuglietta. Il programma della serata, reso noto dagli organizzatori, prevede, dopo l'inaugurazione animata dalla banda musicale Città di Serra, un tour guidato tra le diverse emergenze archeologiche conservate sul pianoro. E sul calar del sole, nel piccolo anfiteatro da cui si gode un suggestivo panorama sul mare Tirreno e sulle montagne verdi dell'entroterra, un momento epico-letterario che ruoterà, tra leggenda e fantasia, attorno alla figura della Principessa di Temesa, il cui corredo funerario, rinvenuto nella tomba n° 6 della necropoli di Chiane, è conservato in 4 teche del museo serrese.

Per chi vuole recarsi al Parco, gli orari di visita (solo sabato e domenica) partono da 3 ore prima del tramonto sino al tramonto.

Le visite all'Antiquarium, invece, osserveranno i seguenti orari: mercoledì, dalle 9 alle 13; sabato, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19; mentre domenica solo il pomeriggio, dalle 15 alle 19. Il costo del biglietto è di 2 euro; ridotto di 1 euro (per le scolaresche); mentre è gratuito per i bimbi sotto i 6 anni.

Per prenotazioni e informazioni: Gruppo Archeologico Alybas 320.8462040 – 340.5571965.

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