AIELLO CALABRO - Grazie all'iniziativa del Blog di Aiello Calabro, sposata anche dal sito web AielloCalabro.Net, e soprattutto grazie ai tanti voti di voi navilettori, la nostra cittadina risulta essere tra le prime in classifica del gioco-sondaggio de Il
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Fonte Il
Troppi tesori dimenticati
di FRANCO DIONESALVI
SONO tanti i voti finora giunti per il nostro gioco-sondaggio, segno che ha raccolto il vostro interesse: grazie! Qui a fianco trovate la classifica aggiornata, e potrete divertirvi a leggere i nuovi risultati di tappa, che comunque non cambiano granché la situazione rispetto a ieri.
Fra i centri storici emergenti, nella nostra classifica, segnaliamo Aiello Calabro. Lì va ricordato il castello quattrocentesco, ancora discretamente conservato: le torri e le mura perimetrali sono presenti. Se il castello sovrasta Aiello, più giù c'è la chiesa di San Giuliano, che si fa risalire al 1400. Vi è poi la chiesa di santa Maria delle Grazie, che ha una loggia a cinque arcate, e una cappella barocca che conserva, seppur per frammenti, degli affreschi antichi. Ancora da ricordare la chiesa di santa Maria Maggiore, e i palazzi settecenteschi che sorgono nell'intarsio di caratteristiche viuzze di questo sito: fra questi il palazzo Malaspina e il palazzo Viola.
Quel che emerge, in questo viaggio che, col pretesto della classifica, stiamo compiendo fra le antiche bellezze storiche ed architettoniche della Calabria, è che la nostra regione ha davvero tanti piccoli tesori, che spesso i suoi stessi abitanti conoscono solo parzialmente. E ce ne sono in lungo e in largo: chi, ad esempio, mi avesse seguito ad Aiello Calabro, come farebbe poi a non soffermarsi sulle bellezze che offre la vicina Cleto, o ancora, scendendo verso il mare, su Amantea? Naturalmente una considerazione che spesso si associa a questa meraviglia è quanto poco incida questa ricchezza sulla nostra economia, e quanto maggiormente potrebbe farlo se la politica di sviluppo turistico del nostro territorio avesse finalmente un'impennata. Giusta considerazione; ma è corretto riportare anche le opinioni opposte. Di chi, ossia, ritiene che una politica di sviluppo turistico a valanga in realtà porterebbe sì vantaggi economici, ma anche disastri riguardo all'ambiente e alla vivibilità.
Del resto, le dissennate costruzioni sulle nostre spiagge non sono indice di uno sfruttamento del territorio irrazionale e dissennato? Lo sviluppo turistico deve esserci, sì, ma nel rispetto dei luoghi, della loro natura e delle loro caratteristiche. Molti luoghi, ad esempio, hanno bisogno di silenzio, di luci soffuse: le luci delle discoteche e i panini di Mc Donalds li distruggerebbero. Bisogna trovare insomma un punto d'equilibrio, fra lo sviluppo selvaggio e l'abbandono ai detriti, ai crolli e alle ragnatele.
Non posso non rilevare alcune inesattezze contenute nell'articolo. Ma prima è che la chiesa delle Grazie non ha una loggia con 5 arcate; la seconda è che la Cappella Cybo non è barocca, ma rinascimentale. O meglio ancora manieristica, come ci suggerisce lo storico dell'arte Gianfrancesco Solferino.
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