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Papa Giovanni XXIII. Il Sindaco Cuglietta scrive al Capo dello Stato

SERRA D'AIELLO – Antonio Cuglietta, sindaco di Serra d’Aiello, sostenuto dall’intero consiglio comunale e dall’intera comunità, come peraltro ci aveva anticipato in esclusiva qualche giorno addietro, si rivolge direttamente al Capo dello Stato per avere ascolto e sostegno su una vertenza, quella dell’Istituto Papa Giovanni, che rappresenta, per questo pezzo di Calabria, un passaggio vitale, considerata la simbiosi economica che lega l’istituto a Serra d’Aiello. Cuglietta, prima degli altri, ne è pienamente cosciente e quando si rivolge al Presidente con la lettera di cui siamo in grado di pubblicare le parti salienti, lo fa con la convinzione che forse proprio l’incontro richiesto a Giorgio Napolitano può rappresentare l’ultima possibilità di avere ascolto e sensibilità autentica verso un dramma che davvero potrebbe compromettere l’esistenza di migliaia di persone.
Ed eccoli allora i contenuti della missiva. “Negli anni novanta - spiega tra l’altro Cuglietta al Presidente - la struttura, fondata da don Giulio Sesti Osseo, a cui era annessa un’azienda agricola con 100 ettari di terreno, ospitava oltre 800 ricoverati (tanti dei quali dimessi da ospedali psichiatrici, la maggior parte provenienti da Nocera Inferiore) ed occupava circa 2.000 dipendenti. Alla fine dell'anno 2005 Don Giulio veniva allontanato dalla gestione dell'Istituto che finiva così di proprietà e sotto il controllo della Diocesi Cosentina. Da allora - precisa - la situazione economica non è cambiata, anzi è solo peggiorata. I dipendenti ancora percepiscono parzialmente lo stipendio. L'azienda agricola è stata dismessa e gli edifici tutti sono diventati fatiscenti. A tutt'oggi non si è in grado di conoscere i debiti accumulati dall'IPG. Da più parti si parla di circa cento milioni di euro fra stipendi, fornitori e contributi vari. La struttura ora ospita circa 300 ammalati con varie patologie psichiatriche e 600 dipendenti, di cui circa 300 in Cassa Integrazione Guadagni”. Il sindaco di Serra, a questo punto affronta la questione della gestione politica della crisi, che sta caratterizzando da anni la vertenza senza fine del Papa Giovanni. “Dal 1995 - afferma - si sono avute una infinità di vertenze sindacali, senza essere mai portate positivamente a conclusione. La Giunta Regionale, a quel tempo presieduta dall'onorevole Chiaravalloti, aveva predisposto un disegno di legge per salvare la struttura ed i posti di lavoro, con affidamento della gestione a privati. Con l'avvento della nuova Giunta dell'onorevole Agazio Loiero (spariva il predetto atto deliberativo), veniva predisposto dal nuovo assessore alla Sanità, onorevole Doris Lo Moro (oggi membro del Parlamento, che è a perfetta conoscenza e può riferire della problematica) un nuovo piano “salva istituto”, prevedente la riconversione della struttura in centro di eccellenza per la riabilitazione. Nel momento in cui il piano doveva essere portato ad esecuzione - aggiunge Cuglietta - inspiegabilmente, l'assessore Doris Lo Moro veniva rimossa dall'incarico ed il suo successore, l'assessore Vincenzo Spaziante, non si occupa e nemmeno vuole sentire parlare dell'Istituto Papa Giovanni XXIII. La cosa strana è che il piano di riconversione redatto a Roma e che prevedeva la partecipazione di Sviluppo Italia, era stato firmato, oltre che dall'onorevole Lo Moro, anche dal Presidente della Regione onorevole Agazio Loiero. Alcuni mesi addietro il Vescovo di Cosenza, Monsignor Nunnari, ha pubblicato una “manifestazione di interesse” per l'affidamento della struttura a privati. All'attualità non trapelano notizie sul destino della struttura, nonostante lo scrivente abbia chiesto l'intervento della Conferenza Episcopale Italiana e del ministero dell'Interno tramite la Prefettura di Cosenza”. Una descrizione efficace, dunque, che il primo cittadino di Serra d’Aiello fa precedere ad una riflessione appassionata e fortemente critica. “Non si può più sopportare - spiega al Presidente Napolitano - dopo anni di lotte, di speranze mortificate, di promesse mai mantenute, di rimanere inascoltati e di essere presi in giro. Possibile che le Istituzioni statali, regionali ed ecclesiastiche non possano intervenire per risolvere questo problema ormai incancrenitosi. Mentre il Governo si occupa della vicenda Alitalia (nessuna differenza esiste con quella dell'IPG, anzi), la Regione Calabria si occupa della sponsorizzazione della Nazionale di calcio, la Chiesa Cattolica si occupa della riscossione di centinaia di milioni di euro dall'otto per mille. Per tutto ciò sinteticamente premesso - conclude - chiedo di essere ascoltato dal Signor Presidente della Repubblica per poter richiedere una Sua autorevole intercessione presso le competenti Istituzioni civili e religiose, onde porre fine alla ultra-decennale vertenza dell'Istituto Papa Giovanni di Serra d'Aiello”.

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