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Inquinamento fiume Olivo: AdP interroga Perri

AIELLO CALABRO – La questione del fiume Olivo inquinato ha determinato non poca preoccupazione nella comunità. Soprattutto per alcune notizie circolate all’indomani del sequestro della porzione di territorio di 600 mila metri quadri, da parte della Capitaneria di Porto su mandato del magistrato Franco Greco della Procura paolana, che parlavano della presenza di sostanze altamente nocive, come cobalto, rame, berillio, stagno; e soprattutto cesio 137 che è un elemento radioattivo.
Cosa c’è di vero? A chiederlo con una interrogazione al sindaco del paese Gaspare Perri - che, data l’importanza dell’argomento, sarebbe opportuno che fornisse le informazioni richieste già nel corso del consiglio comunale dell’11 giugno prossimo -, è la minoranza consiliare di Alleanza di Progresso per Aiello.
«È la seconda volta, nel giro di un anno – scrivono nel documento -, che si registra un intervento di questo tipo lungo il tipo del fiume Olivo. Dopo le ricerche effettuate nei mesi scorsi del materiale inquinante trasportato dalla motonave Jolly Rosso, l’operazione di questi giorni fa riemergere dubbi e timori nei nostri concittadini che temono per la loro salute, oggi messa a rischio per il possibile uso distorto che anonimi delinquenti al servizio di consorterie illegali fanno del nostro territorio».
«In questa situazione di confusione – si legge ancora nelle lettera dell’Opposizione -, costantemente alimentata da ipotesi di varia natura, è necessario cercare di dare risposte concrete per eliminare dubbi e timori. Per questo formuliamo questa interrogazione urgente per sapere: se l’area posta sotto sequestro ricade all’interno del territorio del Comune di Aiello; se l’inchiesta di questi giorni è in qualche modo collegata a quella effettuata per trovare i rifiuti tossici trasportati dalla Jolly Rosso; se è vero, come sostengono alcune fonti giornalistiche, che il nostro comune è in possesso degli esiti delle analisi chimiche effettuate nei mesi scorsi, a cominciare da quelle effettuate dal nucleo NBCR dei Vigili del Fuoco; se le indagini dei giorni scorsi si basano sul fatto che l’area posta sotto sequestro sono stati riscontrati valori di inquinamento superiori alla norma che giustificano i timori della presenza nel sottosuolo di rifiuti speciali e/o materiali tossici; se dagli esiti delle ricerche e delle analisi fatte finora si può ritenere che non ci sia nessun pericolo di un eventuale occultamento di sostanze radioattive; se si può escludere ogni pericolo per la salute dei cittadini».

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