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Santa Marinella di Terrati

LAGO, 18 luglio – Come ogni anno, la frazione di Terrati - molto amata da Roberto il Guiscardo, luogo dove il duca normanno pregava e dove fece costruire la chiesa di S. Filippo – onora con una bella festa la sua Patrona Santa Marinella.
Preceduta dal novenario iniziato il 9 luglio, la giornata dedicata alla santa si è conclusa martedì scorso con la tradizionale S. Messa, celebrata dal parroco don Alfonso Patrone, e con la Processione per le vie del piccolo centro, accompagnata dalla banda musicale Mario Aloe di Amantea. Una processione particolare durante la quale la statua della Protettrice, portata a braccia dai devoti, prima di ritornare nella sua chiesetta, fa il giro di tutte le case, specialmente quelle dei malati e degli anziani.
Di particolare suggestione la storia della santa. Marina è una giovane donna che per seguire il padre, desideroso di vivere in un convento senza separarsi da lei, prende abiti maschili e cambia il suo nome in Marino. Nonostante la morte del padre, Marina continuerà a vivere al convento conservando il suo segreto. Un giorno però, il giovane, molto amato e portato ad esempio per la sua condotta esemplare, viene accusato ingiustamente di aver violentato la figlia di un locandiere. Marina non si difende e così viene scacciata, anche se continuerà a vivere in una grotta ai piedi del convento, dove alleverà il bimbo “frutto della sua colpa” che le era stato affidato.
L’epilogo della sofferenza e dell’ingiustizia vissuta da questa donna si ha quando Marino-Marina muore. I confratelli che nel frattempo avevano riammesso il frate al convento, commossi per la sua grande abnegazione nel crescere quel figlio a lei affidato fra tante difficoltà, scoprono la sua vera identità. Il suo vero sesso. Da quel momento verrà proclamata santa.
Le sue reliquie pare siano state spostate dal monastero (forse ubicato in Libano) in cui era morta, prima a Cipro e poi a Costantinopoli. Da qui un mercante veneziano le avrebbe acquistate e portate a Venezia.
Come raccontano le mamme e le nonne di una volta, S. Marina era colei che assicurava la produzione del latte materno alle puerpere. E a lei si rivolgeva chi non avesse avuto latte a sufficienza per allattare i propri figli.
Per la cronaca, la serata la cui organizzazione è stata curata dal comitato festa, è terminata con uno spettacolo musicale e con un gioco di fuochi pirotecnici.

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