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Papa Woytila e Aiello Calabro...

Giovanni Paolo II in uno scatto con il Sacerdote Aiellese don Rosario Brunetti (Aiello 1936 - Cleto 1990)
 
La Benedizione del Gonfalone di Aiello Calabro da parte di papa Giovanni Paolo II
(Da un articolo di qualche anno fa)
Quella di aver incontrato il Papa è una esperienza che si ricorda per sempre, (soprattutto in questo giorno in cui Woytila è proclamato Beato della Chiesa, ndb). Anche la comunità della cittadina tirrenica rivolge la propria memoria a quando il Santo Padre, era il 1983, benedisse il nuovo gonfalone appena concesso con un D.P.R. del giugno di quell’anno.
“Benedico di vero cuore il gonfalone, voi e tutta la cittadinanza” disse il santo Padre alla delegazione cittadina che per l’occasione andò a S. Pietro.
L’idea di far benedire il nuovo vessillo cittadino venne al sindaco democristiano di allora, Giacomo Marinaro che, davanti al Pontefice, pronunziò non senza emozione un discorso, “per implorare la Sua apostolica benedizione”. In quella circostanza, oltre a Marinaro erano presenti la Giunta comunale, una rappresentanza della minoranza socialcomunista e diversi cittadini. Giovanni Paolo II, dopo aver benedetto il gonfalone, “emblema dei nostri destini e delle nostre aspirazioni”, e tutta la cittadinanza aiellese, consegnò pure al sindaco una medaglia commemorativa del suo V anno di pontificato.
“L’onore concessoci, per il quale perenne sarà la nostra gratitudine – ebbe a dire Marinaro al Santo Padre -, stimolerà ancor più la laboriosità delle nostre genti e ci farà sentire tutti vincolati non solo al fulgore della nostra storia ed all’autenticità delle nostre popolazioni, ma al candore divino della Sua mano benedicente che ci suggerisce sempre il motivo della pace, fondata sull’amore e sulla concordia operosa”.

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